La caratteristica più evidente dell’arte dei Romani, che rispecchia lo spirito concreto di questo popolo, è l’utilità, come appare evidente nell’architettura. I Romani, infatti, dovevano organizzare e tenere sotto controllo un vastissimo territorio: costruiscono così una rete capillare di strade che da Roma conducono a tutte le città dell’impero, e numerosi acquedotti per l’approvvigionamento dell’acqua. In tutte le città, poi, vengono realizzati sistemi fognari e le opere pubbliche necessarie per la vita quotidiana dei cittadini, come terme, teatri e anfiteatri.
IL PRESTIGIO DI ROMA
L’arte romana è anche arte di propaganda, che vuole esaltare la potenza di Roma, le vittorie dell’esercito romano e dei suoi condottieri. In tutte le province dell’impero vengono eretti monumenti celebrativi: archi di trionfo , colonne, edifici pubblici che ancora oggi ricordano a tutti le straordinarie imprese dei Romani. Con lo stesso scopo, e in forte legame con le antiche tradizioni dei padri, gli artisti romani ricorrono spesso al rilievo storico. Questa tipologia di scultura, infatti, narra in modo dettagliato momenti della vita politica o religiosa romana per celebrarne l’importanza. In epoca imperiale la scultura è messa al servizio del potere. I ritratti ufficiali degli imperatori e dei membri della sua famiglia divengono un vero e proprio strumento di propaganda politica.
LA PITTURA: SOLO UN’ECO DI CIÒ CHE ERA
La pittura romana, come quella greca, è andata quasi completamente perduta. Un’eco di quest’arte ci proviene dalla serie di ritratti funebri scoperti in Egitto (conquistato dai Romani nel 30 a.C.): si tratta di dipinti realizzati con la tecnica dell’encausto, appresa dai Greci, che consiste nel mescolare i colori con la cera calda. Sono giunti fino a noi anche numerosi affreschi che decoravano le abitazioni dei cittadini più ricchi di Pompei ed Ercolano, le due città campane distrutte dall’eruzione del Vesuvio del 79 d.C.