Nel IV secolo a.C. la Grecia entra a far parte dell’impero di Alessandro Magno e viene in contatto con le tradizioni del mondo mediterraneo ed euroasiatico: da questo incontro nasce una nuova cultura più “internazionale”, l’Ellenismo.
La crisi politica delle città-stato, ormai unificate sotto il re Alessandro, porta a un diffuso pessimismo che si riflette anche nelle arti. Agli artisti non interessa più rappresentare la prestanza fisica, l’armonia e la bellezza delle forme: prevale la volontà di mostrare gli aspetti psicologici più intimi dell’essere umano, dando spazio all’espressione di emozioni e sentimenti, spesso malinconici o drammatici.
IL VOLO DELLA VITTORIA
Lo scultore di questa statua ha voluto stupire con il suo virtuosismo: le vesti della dea Nike (la Vittoria), mosse dal vento, sembrano vere, così come le piume delle ali gonfiate dall’aria, segno che la dea è appena giunta in volo sulla prua di una nave. Il corpo è messo in evidenza dal tessuto aderente, come se fosse bagnato, e il passo ampio dà alla statua un evidente senso di movimento.