DALLA GUERRA FREDDA ALLA MINACCIA DEL TERRORISMO
Dopo la fine della Seconda guerra mondiale il mondo si suddivide in due grandi sfere di influenza: il blocco occidentale, guidato dagli Stati Uniti d’America, al quale appartiene anche l’Europa occidentale; e quello orientale, con a capo l’Unione Sovietica, di cui fanno parte i Paesi dell’Est europeo. La Germania, uscita sconfitta dalla guerra, si ritrova divisa a metà: il Muro di Berlino, che attraversa la città, è il simbolo di questo mondo segnato dalla contrapposizione politica e ideologica.
Ha inizio la “Guerra fredda”, così definita perché non sfocia in un conflitto diretto, ma in forti tensioni politiche e in una continua corsa a nuovi e più potenti armamenti. Non mancano però lunghi e drammatici conflitti, come quelli in Vietnam (1960-1975) e in Afghanistan (1979-1989). Questa situazione genera un grande senso di insicurezza, che influenza l’arte e la cultura.
La Guerra fredda ha termine nel 1989, con la caduta del Muro di Berlino e, di lì a breve, la dissoluzione dell’Unione Sovietica. La fine della divisione del mondo in blocchi non segna però il venir meno di tensioni e conflitti in molte aree del pianeta. In questo contesto si è sviluppata la , che si è rivelata in tutta la sua intensità con l’attentato dell’11 settembre 2001 alle Torri Gemelle di New York.