Wright compie le sue prime esperienze di lavoro a Chicago nello studio di Louis Sullivan (p. 350), il padre dell’architettura moderna americana. Wright definisce la propria architettura “organica”, perché pone al centro il rapporto tra l’uomo, lo spazio abitato e la natura.
Wright disegna un gran numero di residenze unifamiliari che si proiettano nel verde di bellissimi giardini grazie a forme dilatate in orizzontale e a tetti caratterizzati da ampie falde. Nel corso della sua lunga vita progetterà anche musei, alberghi, uffici e edifici religiosi.
LA CASA SULLA CASCATA
Per Wright “l’architettura proviene dalla terra”, e attraverso le forme e i materiali deve legarsi strettamente al luogo in cui sorge. Questa villa si trova in un bosco, sospesa in cima a una cascata; espandendosi in orizzontale, la costruzione cerca un’integrazione con lo splendido ambiente roccioso in cui è collocata. Gli spazi abitativi e le terrazze sono sostenuti da grandi “vassoi” di cemento armato, ma le superfici esterne in pietra a vista e colori naturali dialogano in maniera amichevole con il paesaggio circostante.