Ritorno all'ordine

RITORNO ALL’ORDINE

UNA PAUSA DI RIFLESSIONE

Nel periodo immediatamente successivo alla Prima guerra mondiale, molti artisti europei sentono la necessità di una pausa di riflessione, dopo le sperimentazioni e le novità delle Avanguardie che avevano infiammato i primi due decenni del secolo. Si cerca di ritrovare alcuni dei punti fermi e delle certezze messe in discussione dalle proposte futuriste, cubiste, astratte, espressioniste. Questi punti fermi sono individuati nella tradizione figurativa classica: al furore della ricerca e dell’invenzione fa seguito una riscoperta dei princìpi di equilibrio, simmetria, armonia. In Italia questa necessità di “ritorno all’ordine” è rappresentata da un movimento, Novecento, che nasce nel 1922 a Milano e di cui Mario Sironi (Sassari 1885-Milano 1961) è uno dei principali esponenti; il gruppo è molto apprezzato dal nascente regime fascista, che vede in questa tendenza artistica un argine a ogni eccesso di sperimentazione, nelle arti e in genere in tutte le manifestazioni del pensiero della società italiana.

UNA SOLIDA BELLEZZA

In questo dipinto si nota come Sironi costruisca forme monumentali e solide, ispirate alla tradizione italiana quattrocentesca; tra i soggetti della sua pittura ci sono numerosi nudi, ma anche desolate vedute di periferie cittadine.

UN SOGNO MEDIEVALE

La pittura di Carlo Carrà – che aderisce prima al Futurismo e poi all’esperienza della Metafisica (p. 384) – rappresenta una variante del “ritorno all’ordine” dell’Italia degli anni Venti. L’artista recupera le forme semplici e nitide della tradizione italiana: in particolare, in questo quadro appaiono tracce evidenti della pittura giottesca.

Artedossier in classe
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