UN PO' DI STORIA
Il pittore russo Vasilij Kandinskij (Mosca 1866-Neuilly-sur-Seine, Francia 1944) inizia la sua carriera a Monaco di Baviera, dove nel 1911 fonda un circolo artistico chiamato Il Cavaliere Azzurro (Der Blaue Reiter in tedesco).
Questo dipinto appartiene a una fase successiva, quando Kandinskij insegna alla scuola di architettura, arti applicate e design industriale del Bauhaus (p. 392), lavorando a stretto contatto con altri artisti europei di grande rilievo. Nel 1929, Kandinskij crea una serie di grandi volti astratti realizzati come se fossero l’unione delle tessere di un puzzle colorato.
1929, olio su cartone, 70x49 cm. Venezia, Collezione Peggy Guggenheim.
Confronta
In questo celebre disegno Piero della Francesca utilizza una testa umana per illustrare il procedimento della proiezione ortogonale, che permette di riprodurre una figura tridimensionale su un piano. Per Piero la geometria – che regola questo metodo di disegno dal Rinascimento in poi – è quindi uno strumento per giungere alla raffigurazione realistica degli oggetti nello spazio. Per Kandinskij invece la geometria è qualcosa di più, è la base fondante della realtà: cerchi, quadrati, triangoli sono i “mattoni” di cui è fatto il mondo, che lui isola e combina per renderli evidenti all’osservatore. Se il cerchio serve a Piero per rappresentare la testa, per Kandinskij la testa coincide con il cerchio.