UN PO' DI STORIA
Umberto Boccioni, allievo di Balla, incarna appieno la figura dell’artista d’avanguardia, vivace e provocatore. Quando si trasferisce a Milano, rimane affascinato dallo “spettacolo” della città industriale moderna, affollata e veloce, che diventa il tema privilegiato di molte delle sue opere.
Nei suoi scritti sulla scultura futurista Boccioni afferma che “la scultura ha il compito di unire gli oggetti allo spazio circostante” e sottolinea la bellezza del movimento della vita contemporanea.
1913, bronzo, h 112 cm. Milano, Museo del Novecento.
Confronta
Anche Balla, maestro di Boccioni, cerca di fissare sulla tela il movimento, ma con un metodo diverso: Boccioni rende il senso del moto scomponendo le immagini in linee, superfici o volumi, Balla replica in sequenza il soggetto (in questo caso una bambina), come se si trattasse di scatti fotografici successivi.