L'icona: Una pittura tombale

L'ICONA: Una pittura tombale

Per tremila anni l’arte dell’antico Egitto rimane uguale a se stessa, seguendo regole fisse per rappresentare re e dei.

L’arte egizia non varia molto le sue caratteristiche nonostante il passare del tempo: per tremila anni rimane fedele a una raffigurazione stilizzata ma realistica dei soggetti, ripetendo schemi e forme dettati dalla tradizione.
Gli Egizi elaborano regole precise per dipingere la figura umana, un vero e proprio codice di raffigurazione che detta le proporzioni delle varie parti del corpo (p. 38).

Nefertari e la dea Hathor (1250 a.C. ca.), pittura murale. Luxor (antica Tebe), Valle delle Regine, Tomba di Nefertari, stanza di Nefertari.


REGALITÀ E DIVINITÀ

Le immagini dipinte o scolpite dei faraoni e delle regine vogliono evidenziare la natura ultraterrena dei sovrani, per esempio mostrandoli insieme alle divinità. Particolare attenzione viene posta alla raffigurazione di abiti e gioielli e dei simboli del potere. Nelle pitture, le personalità più importanti e gli dei sono rappresentati con dimensioni maggiori rispetto agli altri individui.

Artedossier in classe
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