Veronese affresca gli interni dei palazzi e delle ville venete con prospettive grandiose che, attraverso effetti illusionistici, vogliono suscitare meraviglia e stupore. I suoi colori sono luminosi e nitidi, le figure sono imponenti, le composizioni di personaggi e oggetti sono equilibrate e solenni, i dettagli sono disegnati in maniera realistica così come i complessi e ampi scenari architettonici. Veronese rielabora e sintetizza il realismo di Giorgione, i caratteri della pittura ufficiale di Tiziano e l’innovativo uso della luce di Tintoretto. La sua pittura valorizza alcune architetture di Andrea Palladio (p. 248), trasformando le pareti interne in palcoscenici dipinti con ricche scene di vita nobiliare.
UN AFFOLLATO BANCHETTO
Il primo miracolo di Cristo – quando a un banchetto di nozze trasformò l’acqua in vino – è ambientato in un’architettura classica monumentale e sfarzosa, con colonne e pavimenti in marmi colorati di particolare pregio. La scena è affollata, ma le figure sono disposte in un ordine equilibrato; il contrasto tra luce e ombre è ben evidente osservando le colonne a sinistra e quelle a destra della composizione.