Giovanni Bellini – figlio del pittore Jacopo e fratello di un altro pittore, Gentile – è considerato il grande innovatore della pittura veneziana, che gradualmente, grazie al suo esempio, esce dal Gotico internazionale e fa il suo ingresso nel pieno Rinascimento.
All’inizio il modo di dipingere di Bellini è fortemente influenzato da quello del cognato, Andrea Mantegna, caratterizzato da linee dure e contorte. Con il tempo tuttavia lo stile di Giovanni si addolcisce: nelle sue opere colpiscono l’uso della luce naturale e la morbidezza delle forme, sfuma te con grande accuratezza. Molta importanza ha il paesaggio, che di solito fa da sfondo alla scena in primo piano: vasti scenari montani o collinari in cui a volte ci sono specchi d’acqua che riflettono il cielo e semplici villaggi affacciati sulle rive.
Giovanni Bellini dipinge soggetti prevalentemente religiosi, come le Madonne col Bambino e il Cristo “in pietà”.
UN QUADRO MISTERIOSO
Una terrazza si affaccia su un grande specchio d’acqua; sullo sfondo, montagne e un villaggio. Tra i vari personaggi si riconoscono la Madonna in trono affiancata da due sante, i santi Paolo (con la spada) e Pietro (a mani giunte), quattro bambini che giocano con un alberello, altri due santi sulla destra (Giobbe e Sebastiano), un personaggio con il turbante, forse un orientale, a sinistra oltre la balaustra. Il senso nascosto del dipinto è poco chiaro; certamente si tratta di una riflessione di carattere religioso, ma il suo significato esatto doveva essere noto solo a una cerchia di intellettuali umanisti.