Tra la seconda metà del Duecento e il Trecento, come si è visto, le città italiane, soprattutto del Centro e del Nord, si ingrandiscono perché la popolazione aumenta, e cambiano radicalmente aspetto.
Accanto alle chiese, ai conventi e alle abitazioni private, compare un nuovo tipo di edificio: il Palazzo Pubblico, centro del potere cittadino. In genere ha dimensioni molto ampie, perché deve essere la dimostrazione visiva della ricchezza e della potenza della città. Nel Nord Italia presenta spesso un loggiato a piano terra (p. 146), mentre nell’Italia centrale si preferisce un edificio più chiuso e compatto, con un’alta torre.
Al suo interno ospita diversi ambienti: gli uffici del Comune, grandi saloni destinati alle assemblee pubbliche e poi stanze private. Alcuni locali del palazzo sono infatti l’abitazione dei governanti (i magistrati, i priori, i podestà, che hanno nomi diversi a seconda dei differenti governi cittadini), che vivevano così “isolati” e protetti: questo avveniva per ragioni di sicurezza – perché non fossero vittime di attentati o incidenti – e per evitare la corruzione.
UNA TORRE SLANCIATA
Il Palazzo Pubblico di Siena è la sede del Governo dei Nove che nel Trecento regge la città: era formato da nove rappresentanti del popolo, eletti tra le famiglie senesi più ricche. L’edificio chiude la piazza principale di Siena, dalla caratteristica forma a conchiglia. La torre, alta e slanciata, contribuisce a dare all’edificio un aspetto elegantissimo, caratterizzato dall’uso armonioso dei colori: il grigio della pietra, il rosso dei mattoni, il bianco del marmo.