In sintesi
L’arte greca dello stile classico pone l’uomo al centro della natura e cambia in modo decisivo il modo di fare architettura. Non più monumenti colossali e inaccessibili come quelli dell’epoca arcaica, ma edifici civili e religiosi confrontabili con la misura umana. L’architettura greca è costruita in base a regole che stabiliscono precise proporzioni tra gli elementi verticali (colonne) e quelli orizzontali (trabeazione) e che definiscono lo stile di ogni elemento. Queste regole individuano tre ordini, che nei secoli diventano il linguaggio architettonico universale del mondo mediterraneo: il dorico, lo ionico e - in età ellenistica - il corinzio.
Anche la scultura greca, che conosciamo in gran parte attraverso copie di età romana, mette al centro della raffigurazione ancora una volta l’uomo. Si individuano tre stili: arcaico, con statue statiche e schematiche; classico, con sculture realistiche ed equilibrate; ellenistico, con opere dinamiche ed espressive.
Tutte le opere dei pittori greci sono andate perdute, ma possiamo farci un’idea della pittura di questa cultura dai vasi in ceramica dipinti a figure rosse o a figure nere.