Le icone di Warhol

Le icone di Warhol

L’americano Andy Warhol trasforma i volti delle star e gli oggetti di consumo in icone dell’età contemporanea

Pittore, regista, scrittore e anche produttore di musica pop, personalità dal carattere trasgressivo e dalla battuta graffiante, Andy Warhol (1928-1987, nel riquadro) è il più tipico rappresentante della Pop Art. Da giovane studia arte e design e trova lavoro come grafico pubblicitario per riviste di moda come “Vogue” e “Glamour”. Dal 1952 inizia a trasformare in opere d’arte i prodotti di massa usando anche immagini ripetute in serie: ritratti di celebri attrici come Marilyn Monroe e Liz Taylor, divi del rock, lattine di minestra, bottiglie di Coca-Cola. Quelli che sono i simboli dell’America moderna vengono da una parte banalizzati, cioè reinterpretati e ridotti a oggetti comuni, piatti e ordinari, e dall’altra, per paradosso, innalzati a icona, cioè a idoli della moderna civiltà dei consumi.

Novità sugli scaffali

La scatola di Brillo rappresenta, negli anni Sessanta, l’ultima trovata di Warhol, dopo le bottiglie di Coca-Cola e le lattine di zuppa Campbell’s, nella sua geniale opera di riproduzione di prodotti di consumo, esaltati come opere d’arte per l’estetica della loro confezione. L’artista pop si era procurato addirittura un consulente di packaging (confezione), che nei supermercati americani sceglieva fra migliaia di prodotti quelli più attraenti da riprodurre. In un certo senso Warhol accetta e subisce volutamente i messaggi subliminali (cioè che agiscono a livello del subconscio) della comunicazione pubblicitaria, come d’altra parte li subiscono le persone che comprano, abbagliate dal mito del consumismo. Le sue opere, come la scatola di pagliette per pulire l’alluminio riprodotta qui a fianco, identica all’originale di cartone, sono ricreate in un gioco fra vero e falso grazie a una serigrafia su legno e altri materiali.

Arte Attiva 
Arte Attiva 
Storia dell'Arte - Osservare Leggere Confrontare