Klee: stati d’animo in segni e colori

Klee: stati d’animo in segni e colori

Emozioni e ricordi danno vita a geometrie sempre diverse

Il panorama delle avanguardie del Novecento è attraversato da un pittore molto originale: Paul Klee (1879-1940). Grande viaggiatore, appassionato dell’arte italiana medievale e delle antiche culture mediterranee, ottimo disegnatore e acquarellista, Klee si dimostra aperto a ogni esperienza artistica come quella del Cavaliere azzurro di Kandinskij e quella dei surrealisti, con i quali esporrà nel 1925 mantenendo, però, una propria totale autonomia. Klee tende a dare espressione agli stati d’animo profondi che traduce sulla tela attraverso il segno, il colore e le forme geometriche. Dal 1921 insegnerà alla celebre scuola di architettura e design del Bauhaus, a Weimar (vedi dalla pagina 432), che poi lascerà per insegnare a Düsseldorf. Nel 1933, la sua coraggiosa posizione contro il Nazismo lo costringerà a ritirarsi a Berna, in Svizzera, dove oggi si trova uno splendido museo a lui dedicato.

Una poesia di segni e colori

Una volta che uscito dal grigio della notte... è un acquerello realizzato da Klee alla fine della Seconda guerra mondiale con le parole al posto delle figure, da leggere come un’antica pagina miniata. Si tratta di un breve testo poetico ideato dal pittore stesso che narra la storia di un astro dal momento in cui sorge fino a quando tramonta. La scelta di questo tema astronomico sottolinea il distacco interiore di Klee dalle inquietudini degli anni successivi alla Grande Guerra, a cui l’artista aveva partecipato, con grandi tormenti, come soldato semplice.

Arte Attiva 
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