Confronti: Morbidezze del marmo

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Morbidezze del marmo

Canova è stato uno degli scultori più talentuosi di tutti i tempi nel rendere in modo morbidamente naturalistico le forme scolpite nel marmo, che per natura è un materiale "duro”. Prima ancora della grande scultura di Paolina Borghese, lo scultore veneto era stato incaricato di sostituire a Firenze l’antica Venere pudica (detta Venere de’ Medici , vedi alla pagina 214), che era stata sottratta agli Uffizi nel 1802 dagli invasori francesi al seguito di Napoleone. Canova esegue allora una statua affascinante, dalle forme perfette, e riesce a competere con la scultura antica, che come ricorderai era stata già copiata, molti secoli addietro, dallo scultore Giovanni Pisano (vedi alla pagina 150).

Canova non è stato il solo artista a usare il marmo in maniera virtuosistica, come puoi vedere confrontando questa carrellata di immagini dal Rinascimento all’epoca barocca.

Stefano Maderno, scultore romano, esegue per il Giubileo del 1600 una Santa Cecilia in purissimo marmo. Il corpo della martire era stato ritrovato un anno prima, nel corso di uno scavo, e pare che si fosse conservato in maniera miracolosa. Lo scultore lo riproduce esattamente com’è stato rinvenuto, con la testa tagliata non completamete staccata dal collo, rievocando nel marmo un’immagine di giovinezza immacolata.

In forme colossali (è alta quasi due metri) Michelangelo scolpisce la sua Pietà, destinata in origine alla Chiesa di Santa Petronilla a Roma. Il marmo è lavorato con tanta accuratezza da essere quasi traslucido, e magistrali sono le pieghe del manto della Madonna e il velo che copre il corpo di Cristo.

Olimpia Maidalchini era la cognata di papa Innocenzo X, che fu ritratto dal pittore spagnolo Velázquez (vedi a pagina 290). Era una donna perfida, avida e intrigante, che ebbe fortissima influenza sul papa. Algardi, scultore di origine bolognese, giunto a Roma nel 1525, la raffigura senza indulgere in alcuna dolcezza: essa ci appare con uno sguardo duro, come le pieghe del suo abito.

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