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Il desiderio di sorprendere e meravigliare lo spettatore, tipico del Manierismo, trova una magnifica applicazione nei giardini e nei parchi delle ville fuori porta, che in questo periodo si infittiscono di spettacolari giochi d’acqua, zampilli che sgorgano all’improvviso da luoghi insospettabili, fontane e grotte decorate con sculture all’insegna del bizzarro e del capriccioso, come quella creata da Giambologna per la Villa medicea di Castello. Per il parco della Villa Demidoff di Pratolino, a nord di Firenze, Giambologna immagina invece un gigante alto 14 metri che rappresenta il monte Appennino: il colosso, che sembra emergere dal suolo come se fosse formato da stratificazioni naturali della roccia, schiaccia con la mano la testa di un drago, dalla cui bocca esce l’acqua che si riversa in un delizioso laghetto; dal retro del colosso si può accedere alla sua testa. Talvolta è invece la natura stessa a offrire spunti meravigliosi per creare esseri bizzarri, come nel caso dei mostri pietrificati del parco di Bomarzo, realizzati sfruttando le rocce del bosco di Vicino Orsini, condottiero e uomo di lettere.