Bosch e Bruegel, pittori visionari

Bosch e Bruegel, pittori visionari

Nelle Fiandre, il Manierismo stupisce con le bizzarre immagini di un mondo allucinato

Elementi misteriosi e dettagli minuziosi, ambientati in una natura fantastica, affollano i quadri di Hieronymus Bosch (1450-1516), uno dei più singolari artisti del Manierismo fiammingo: si hanno poche notizie di questo pittore, ma sappiamo che le sue opere erano molto apprezzate in tutte le corti d’Europa. Deve molto all’influenza di Bosch un altro importante artista attivo nelle Fiandre: Pieter Bruegel il Vecchio (1530 ca.-1569), nelle cui opere si ritrova l’attenzione tipicamente fiamminga per il paesaggio.

Simboli inquietanti

Il mondo dipinto da Bosch è un mondo visionario, ricco di significati simbolici e satirici, popolato di immagini allucinate che sembrano uscire da sogni inquietanti. Il Trittico del Giardino delle delizie è uno dei suoi capolavori: pare dominato dal caos, ma ogni bizzarro personaggio appartiene a un complesso gioco simbolico di non facile interpretazione. Molte sue figure sono caricaturali, cioè grottesche, altre sono del tutto immaginarie.

Bruegel, pittore apocalittico

L’influenza di Bosch è evidente nelle vedute apocalittiche (cioè catastrofiche, pessimiste) dipinte da Bruegel il Vecchio. I suoi racconti sono ambientati in una natura che è stata definita “cosmica”, universale, perché abbraccia ogni aspetto della realtà. I soggetti si ispirano a grandi miti biblici, come quello della Torre di Babele, ma anche a proverbi e novelle della tradizione popolare, oltre che a scene quotidiane, come gli operai che spostano le lastre di pietra.

Arte Attiva 
Arte Attiva 
Storia dell'Arte - Osservare Leggere Confrontare