ZOOM: Un tocco divino

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Un tocco divino

Nel 1505 Michelangelo riceve da Giulio II l’incarico di scolpire il suo mausoleo, cioè un grandioso sepolcro destinato alla Basilica di San Pietro, ma il papa poi cambia idea, e gli affida la decorazione ad affresco della volta nella Cappella Sistina. Michelangelo, indignato e convinto di intrighi a suo sfavore da parte del rivale Bramante, architetto della nuova fabbrica di San Pietro, fugge a Firenze, ma nel 1508 è costretto a tornare su richiamo del papa. Così si rinchiude nella Cappella Sistina per compiere nel più grande segreto un’impresa difficilissima e colossale.

Autore Michelangelo Buonarroti
Opera VOLTA DELLA CAPPELLA SISTINA
Data 1508-1512
Tecnica Affresco
Misure 13 x 36 m
Luogo Città del Vaticano, Palazzi Vaticani

Il linguaggio dell'opera

Michelangelo ha affrescato l’immenso spazio della volta, più di 1000 metri quadrati di superficie, lavorando a testa in su piegato su alte impalcature, a lume di candela.
Per mantenere l’unità compositiva nella complessa serie di scene e figure, l’artista ha sfruttato pennacchi e vele già esistenti, e inventato al centro un’architettura illusionistica, suddivisa in riquadri, con finti putti scolpiti che reggono finte mensole. Fra un riquadro e l’altro si trovano figure nude viste di scorcio, i cosiddetti “ignudi”.
Ogni figura umana è indagata con precisione nell’anatomia ed è resa in modo così perfetto e plastico da sembrare una scultura. I colori sono freddi e aciduli. Fra le scene più spettacolari, quella di Dio che in un volo turbinoso infonde la vita a Adamo: le mani delle due figure, che quasi si toccano, sono fra le opere più ammirate di tutti i tempi.

Arte Attiva 
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