Autore | Leonardo da Vinci |
Opera | ANNUNCIAZIONE |
Data | 1472 |
Tecnica | Tempera mista a olio su tavola |
Misure | 98 x 217 cm |
Luogo | Firenze, Galleria degli Uffizi |
Non conosciamo la sede originaria di questa splendida Annunciazione che Leonardo dipinge con ogni probabilità nei primi anni della sua carriera, a Firenze, quando è poco più che ventenne. Alcuni particolari dell’opera sembrano infatti ispirati ai lavori del suo maestro Andrea Verrocchio, orafo, scultore e pittore, presso la cui bottega fiorentina Leonardo è stato giovane apprendista. Nel 1472, comunque, il suo nome risulta già nel registro dei pittori fiorentini: un riconoscimento che permetteva a un artista di accettare lavori in modo autonomo.
In quest’opera il giovane Leonardo si trova ad affrontare i problemi della composizione di un dipinto su supporto molto orizzontale, e della disposizione delle figure nello spazio.
Autore | Leonardo da Vinci |
Opera | ANNUNCIAZIONE |
Data | 1472 |
Tecnica | Tempera mista a olio su tavola |
Misure | 98 x 217 cm |
Luogo | Firenze, Galleria degli Uffizi |
L’Annunciazione avviene all’alba, in un contesto aristocratico che sottolinea in modo simbolico la regalità di Maria. L’angelo annuncia infatti la nascita di Cristo in uno splendido giardino, disseminato da una gran varietà di fiori. La Vergine, all’esterno di un tipico palazzo rinascimentale, accoglie l’annuncio seduta di fronte a un raffinato leggio scolpito
Nel giardino dei fiori e dell'amore tutti i personaggi sono vestiti all’antica, cioè come Romani o i Greci.
La dea greca Clori è inseguita da Zefiro mentre dalla sua bocca sbocciano fiordalisi e altri fiori.
Il gesto dell’angelo “attraversa” lo spazio in orizzontale, diretto alla mano alzata della Vergine. I due personaggi comunicano fra loro con i gesti e il gioco di sguardi. Sullo sfondo, nella luminosità diffusa dell’atmosfera, oltre la balaustra e i cipressi, la veduta immaginaria digrada verso il fondo mostrando una città affacciata sul ramo di un lago. Il paesaggio sfuma in lontananza nelle rocciose montagne di un azzurro pallido, quasi bianco. In primo piano, la porta aperta mostra lo scorcio della camera di Maria, con una coperta rossa sul letto rialzato.
Nell’Annunciazione Leonardo rappresenta uno stupendo arredo probabilmente copiato dal vero: è la base marmorea del leggio, che poggia su un disco circolare, forse girevole, inscritto in un quadrato. La base di marmo, ornata con volute e motivi floreali, è immaginata come un sarcofago, e ricorda le decorazioni scolpite da Verrocchio, maestro di Leonardo: soprattutto le zampe di leone nel sarcofago realizzato da Verrocchio per Giovanni e Piero de’ Medici, illustrato qui a fianco.
Andrea Verrocchio,
Sarcofago con zampe
di leone ed elementi
vegetali, 1469 ca.,
porfido e bronzo.
Firenze, Basilica
di San Lorenzo.
Leonardo,
Studio di panneggi
per una figura seduta
(la Vergine annunciata
degli Uffizi),
1472 ca., disegno
a monocromo
su lino. Parigi,
Museo del Louvre.
Si sono conservati alcuni studi preparatori in cui Leonardo, con estrema precisione, disegna a monòcromo (solo con sfumature di grigio) i panneggi della Vergine e dell’angelo. I disegni, come quello che vedi qui a fianco, sono stati realizzati a punta di pennello su una tela di lino, secondo una pratica di bottega molto in uso in quel tempo a Firenze: i disegni venivano poi trasferiti dalla tela sulla tavola per essere dipinti.
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