La curiosità di Leonardo

La curiosità di Leonardo

Dal filo d’erba ai “moti dell’animo”: con il disegno e la pittura Leonardo esplora ogni aspetto della realtà

Leonardo ha riempito migliaia di fogli con i suoi disegni: osservazioni sugli animali e la natura, esercizi di anatomia, progetti di macchine militari, studi preparatori a opere pittoriche. Per poter lavorare in ogni occasione fabbricava piccoli taccuini “da viaggio”, da richiudere con un laccetto come i nostri bloc-notes. Molti disegni sono andati perduti, ma migliaia sono riuniti in una serie di codici, oggi conservati in vari musei e biblioteche del mondo. La sterminata raccolta testimonia i vasti interessi dell’artista-scienziato e mostra anche il suo singolare modo di scrivere: la sua scrittura parte da destra verso sinistra, e la possiamo leggere solo con uno specchio.
L'interesse di Leonardo non è rivolto solo al corpo umano, ma anche ai cosiddetti “moti dell’animo”, ossia l’espressione dei sentimenti che trapelano dal volto e dai gesti.


CONFRONTI

Albrecht Dürer (Norimberga, 1471-1528) è stato il più grande artista tedesco dell’epoca. Sono molti i caratteri in comune con Leonardo: come lui Dürer è stato infaticabile, eccellente disegnatore e incisore, oltreché pittore. I suoi studi appassionati sulla natura, le sue ricerche nel campo della tecnica delle costruzioni e delle fortificazioni militari sono simili a quelli che Leonardo svolge più o meno negli stessi anni. Grande viaggiatore e letterato al pari del genio di Vinci, autore di libri di viaggio e di pensieri, l’artista tedesco è stato più di una volta in Italia, e Leonardo potrebbe averlo conosciuto a Venezia agli inizi del secolo, quando Dürer vi si era recato durante il suo primo viaggio nella nostra penisola.


Albrecht Dürer, Autoritratto, particolare, 1500, olio su tavola. Monaco, Alte Pinakothek.


Albrecht Dürer, Zolla con fili d’erba e fiori di campo, 1503, acquerello su carta. Vienna, Graphische Sammlung Albertina.


Leonardo, Autoritratto, particolare, 1515 ca., disegno a sanguigna. Torino, Biblioteca reale.


Leonardo, Studio di giunchi, particolare, 1508 ca., disegno a matita. Windsor, Royal Library.

 

La Cena dei moti dell’animo

L’Ultima Cena nel refettorio di Santa Maria delle Grazie a Milano viene dipinta da Leonardo con una tecnica fallimentare, tanto che presto lui stesso dovrà restaurare l’opera: invece di dipingere sulla parete appena intonacata e umida (cioè con la tecnica dell’affresco), ha infatti steso sul muro asciutto colori di sua invenzione, che non resistono all’umidità. Il celebre dipinto è oggi molto rovinato, ma possiamo ancora notarvi le innovazioni compositive di Leonardo. In primo luogo, tutti gli apostoli stanno dalla stessa parte del tavolo, a differenza di come gli artisti li avevano fino ad allora rappresentati nell’episodio dell’Ultima Cena. Inoltre, anziché essere colto nel momento in cui spezza il pane, Gesù sta annunciando ai discepoli che uno di loro lo tradirà. Per Leonardo è questo il pretesto per indagare la varietà degli atteggiamenti psicologici – i “moti dell’animo” – degli apostoli, che si interrogano concitati su chi sarà il traditore. Non solo i gesti ma anche le espressioni sono enfatizzate e indagate secondo la fisiognomica, disciplina che studia i lineamenti e le espressioni momentanee.


Arte Attiva 
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