Mantegna e la vertigine della prospettiva

Mantegna e la vertigine della prospettiva

Ardite vedute prospettiche e ricchezza di dettagli classici caratterizzano le opere dell’artista padovano

La passione per l’antichità influenza tutta l’opera di Andrea Mantegna (1431-1506), il quale si forma a Padova presso il pittore Squarcione, un artista che studiava e collezionava oggetti antichi. Fin dalle sue prime opere, il giovane Mantegna mostra inoltre un dominio sicuro della prospettiva: è stato lui il primo, geniale creatore di scorci prospettici, cioè di vedute riprese dal basso. Dal 1459 è al servizio dei Gonzaga, nella fastosa corte del Palazzo Ducale di Mantova. Con il colto Ludovico Gonzaga condivide la passione per le antichità e realizza per lui la decorazione ad affresco della Camera degli Sposi, che celebra con molti ritratti gli esponenti della famiglia del duca. Mantegna continuerà a lavorare per i Gonzaga per decenni. Il suo stile resta assolutamente unico, per la sua ispirazione a forme e decorazioni antiche combinata a studi prospettici all’avanguardia.

Uno spazio “vero” decorato all’antica

Prima di trasferirsi a Mantova dai Gonzaga, Mantegna dipinge a Verona una grande pala per il coro della Chiesa di San Zeno. L’opera lo impegna a lungo, e i risultati sono davvero innovativi: la pala è il primo esempio, nella pittura settentrionale, di ambientazione di una scena sacra in uno spazio classicheggiante e arioso, unificato dalla prospettiva lineare. Ed è anche il manifesto dell’ammirazione del pittore per i rilievi antichi.

Di sotto in su, tra le nuvole

Una delle più affascinanti, ingegnose soluzioni prospettiche della pittura del pieno Quattrocento viene escogitata da Mantegna nel Palazzo Ducale a Mantova. Come una cupola aperta su un cielo azzurro intenso, solcato da nuvole, l’affresco domina dall’alto il gruppo della famiglia Gonzaga dipinto dallo stesso artista sulle pareti sottostanti della Camera degli Sposi. Puttini e domestiche festose si mostrano in un’ardita visione, da guardare dal basso verso l’alto: è la prima prova di scorcio illusionistico in prospettiva della pittura italiana.

Arte Attiva 
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