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La cappella Brancacci

Uno splendido scorcio di città, ispirato a qualche veduta di piazza fiorentina, fa da sfondo all’episodio della Guarigione dello storpio e della Resurrezione di Tabita, affrescato solo in parte da Masaccio: con ogni probabilità il fondale architettonico e le figure in primo piano si devono a Masolino, che indugia nei dettagli più gustosi, come le ceste e i panni appesi alle finestre; c’è perfino una scimmia che cammina sul cornicione di un palazzo!

I due personaggi che passeggiano sono vestiti con impeccabile eleganza e hanno sontuosi cappelli; i loro volti, però, non hanno l’intensità espressiva di quelli dipinti da Masaccio, e paiono ancora appartenere al gusto raffinato e lieve dello stile tardo-gotico.

Ne Il tributo, Masaccio dispone gli apostoli a semicerchio: osserva la straordinaria bellezza e classicità dei volti, alcuni ritratti di profilo come nelle medaglie antiche.

Il ciclo narrativo della Cappella Brancacci inizia con la Tentazione di Adamo ed Eva sul pilastro destro, dipinto certamente da Masolino. Nel pilastro opposto Masaccio dipinge Adamo ed Eva cacciati dal Paradiso. Se Masolino rappresenta i progenitori in pose statiche, tanto che sembrano fluttuare in uno spazio astratto, Masaccio li raffigura mentre, condannati da Dio, calcano saldamente la terra in uno spazio reso ancor più realistico dalle ombre dei corpi. I volti dipinti da Masolino sono inespressivi, come quelli raffinati e luminosi nei tondi ai fianchi del finestrone gotico della cappella. Quelli di Masaccio, invece, sono straziati dal dolore, mentre un angelo adirato li insegue.


La grande pala conservata agli Uffizi ritrae sant’Anna, la Madonna e il Bambino, ed è stata dipinta da Masaccio e Masolino per la chiesa fiorentina di Sant’Ambrogio più o meno negli stessi anni in cui i due pittori affrescavano la cappella Brancacci. Questo dipinto si presta bene a far capire le differenze stilistiche fra i due artisti.
Masaccio deve aver lavorato alle figure della Madonna, del Bambino e dell’angelo in alto a destra, chiaramente più espressivo degli altri. I corpi dei suoi personaggi sono plastici, volumetrici.
Lo stile ancora goticheggiante del trono e quello degli altri angeli, invece, deve essere quello di Masolino, più legato alla tradizione tardo-medievale. La mano di sant’Anna che sulla destra si protende verso la Madonna e Gesù, mostra tuttavia un bello scorcio prospettico, e potrebbe essere di Masaccio.


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