Per una globalizzazione sostenibile

Per una globalizzazione sostenibile Uno degli effetti secondari della globalizzazione è l aver stimolato la nascita di nuove forme di associazionismo, che si pongono come obiettivo la lotta per un mondo più equo, pulito, pacificato. Si tratta di una rete sociale che sfrutta alcune delle potenzialità del mondo globale primo fra tutti l accesso e lo scambio di informazioni tramite Internet per criticarne le ingiustizie e le contraddizioni più evidenti, come la progressiva concentrazione di ricchezza nelle mani di pochi. Dai grandi forum internazionali alle manifestazioni locali, dalle campagne informative a quelle di boicottaggio per fare pressione su istituzioni e produttori, sono molti gli strumenti a disposizione di questi movimenti. JC ;JIJGD 6AA >CH:I I movimenti per una globalizzazione alternativa si sono riuniti per la prima volta nel 2001 a Porto Alegre, in Brasile, dando vita al Forum Sociale Mondiale (in inglese, World Social Forum, WSF), che da allora organizza ogni anno un importante incontro. Questo movimento transnazionale di critica della moderna società globalizzata e capitalistica, cui hanno aderito personalità eminenti come il linguista e pensatore americano Noam Chomsky del MIT di Boston, ha portato all attenzione dell opinione pubblica mondiale molte delle ingiustizie legate alla globalizzazione economica. Si è posto l accento, in particolare, sul ruolo ambiguo dell Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO), della Banca Mondiale (WB) e del Fondo Monetario Internazionale (FMI). Questi enti sono ritenuti respon- -- AD HE6O>D JB6CD sabili di alimentare le diseguaglianze socio-economiche mondiali, imponendo ai Paesi poveri politiche economiche ultraliberiste, grazie alle quali le grandi imprese multinazionali moltiplicano i propri profitti. I movimenti critici nei confronti della globalizzazione sono stati genericamente etichettati sotto la definizione no global. Questa espressione implica però un generico atteggiamento avverso a ogni forma di globalizzazione; in realtà negli ultimi anni molte correnti del movimento no global sono giunte alla conclusione che la globalizzazione è un fenomeno ormai troppo diffuso e radicato per essere bloccato o addirittura invertito. A una netta opposizione si sta perciò gradualmente sostituendo una battaglia per una globalizzazione sostenibile, che ne mantenga cioè gli aspetti positivi (come l aumento delle connessioni tra gruppi e individui nel mondo) eliminando le diseguaglianze che troppo spesso l hanno caratterizzata. Si aspira quindi a un miglioramento sia in campo economico (con un maggiore equilibrio tra i livelli di benessere delle varie parti del mondo) sia per quanto riguarda i diritti umani (riducendo lo sfruttamento delle popolazioni dei Paesi in via di sviluppo), sia a livello ambientale. 8dchjbd Xg^i^Xd Z XdbbZgX^d Zfjd Z hda^YVaZ Tra le iniziative che hanno avuto più seguito citiamo quelle legate al consumo critico e al commercio equo e solidale: sono rivolte ai consumatori dei Paesi ricchi e si basano sull idea che anche un azione intrapresa dal basso (cioè direttamente dai cittadini) possa costituire un soste-

Geo Touring - volume 3
Geo Touring - volume 3
Gli Stati del mondo