Geo Touring - volume 3

la combustione di materie fossili come petrolio, gas, carbone, ossia le fonti di energia che hanno permesso il salto qualitativo fin dai tempi della Rivoluzione Industriale. L IPCC, insieme a molti scienziati, sottolinea l urgenza di un taglio radicale delle emissioni di gas serra per cercare di ridurre il riscaldamento e di conseguenza stabilizzare il clima. Per minimizzare i costi del global warming gli esperti indicano un obiettivo: ridurre le emissioni di CO2 dell 80% entro il 2020. >a [jijgd YZaaZ ZcZg\^Z g^ccdkVW^a^ Per ridurre le emissioni di gas serra in modo tale da scongiurare definitivamente la minaccia del riscaldamento globale sarebbe necessaria una profonda ristrutturazione dell economia mondiale, basata sulla riconversione dei combustibili fossili in fonti energetiche alternative e non inquinanti. Le tecnologie ci sono, e il loro costo sta progressivamente diminuendo. Negli ultimi anni, per esempio, l uso delle energie rinnovabili è arrivato a coprire il 16% circa del consumo energetico mondiale. In particolare, l energia prodotta tramite lo sfruttamento del vento (energia eolica) aumenta nel mondo, ogni anno, del 20%, mentre una proiezione fatta nel 2011 dall Agenzia Internazionale per l Energia ha stimato che entro il 2060 la maggior parte dell elettricità generata nel mondo sarà prodotta da impianti a energia solare. Ma c è ancora molto da fare per realizzare queste previsioni: per impiegare veramente su vasta scala le energie rinnovabili sarà necessario un profondo cambiamento delle nostre abitudini e una vigorosa spinta in tal senso da parte di tutti i Governi del mondo. Infatti l impiego su vasta scala delle energie rinnovabili non sarebbe in sé sufficiente: la messa al bando della deforestazione, il contenimento della crescita demografica e lo sradicamento della povertà sono altre necessità inderogabili per ristabilire l equilibrio del pianeta. >a gjdad YZaaZ ^hi^ijo^dc^ Malgrado il generale riconoscimento del problema ambientale da parte delle istituzioni internazionali, l unico trattato che ponga vincoli e obiettivi rispetto alle emissioni di gas serra è il Protocollo di Kyoto, entrato in vigore il 16 febbraio 2005 e pensato, nella sua estensione originaria, per durare fino al 2012. Fortemente voluto dall Unione Europea, il trattato non ha però ricevuto la ratifica né da parte degli Stati Uniti, cui si deve circa il 16% delle emissioni globali di CO2, né dei grandi Paesi emergenti come Cina e India. Anche il Canada è uscito dal Protocollo nel 2011, non essendo riuscito a raggiungere gli obiettivi di taglio delle emissioni che si era preposto. Gli Stati )) AD HE6O>D ;>H>8D :cZg\^V Zda^XV ZY ZcZg\^V hdaVgZ/ g^ccdkVW^a^ Z eja^iZ# Uniti hanno subordinato la firma all accettazione del piano da parte dei Paesi emergenti come Cina, India, Brasile, Messico, Sudafrica, nei quali è in atto una rapida industrializzazione. Questi Stati chiedono invece che siano i Paesi più industrializzati ad assumersi per primi impegni immediati e vincolanti per ridurre le loro emissioni. Nel 2012, alla scadenza del Protocollo, i Paesi firmatari si sono riuniti a Doha, nel Qatar, per proporre nuovi accordi circa il taglio delle emissioni entro il 2020. I Paesi dell UE e molti altri hanno potuto affermare il loro sostanziale successo nel raggiungere gli obiettivi dell originale Protocollo di Kyoto, ma si è trattato purtroppo di una vittoria parziale. Cina, India e il resto dei Paesi in rapida industrializzazione, infatti, hanno aumentato notevomente le loro emissioni dalla ratifica del 2005, vanificando di fatto le riduzioni dei Paesi virtuosi . La Cina, in particolare, ha ormai superato gli Stati Uniti come Paese maggiore produttore di CO2, con emissioni triplicate rispetto al 1990. Il vertice di Doha si è concluso con

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Gli Stati del mondo