LE REGIONI DELL’AFRICA

Africa Centrale

L'Africa Centrale comprende un territorio che si estende per circa 7000 km dall'Oceano Atlantico all'Oceano Indiano e per circa 2000 km da nord a sud. È attraversata dall'Equatore e a nord è delimitata dal Sahel, da cui si distingue nettamente per il clima più piovoso e per la vegetazione lussureggiante.

IL TERRITORIO E L'AMBIENTE

La foresta pluviale: un continente nel continente

Al centro della regione si trova il bacino del Congo, una vasta depressione delimitata da una serie ininterrotta di rilievi. È il regno della foresta pluviale, la più rigogliosa del continente, che occupa l'area tra il Golfo di Guinea e la Rift Valley. Circa un quinto della superfìcie dell'Africa è ricoperto dalla foresta, che è l'habitat di una straordinaria varietà di piante e di animali. Per quanto riguarda l'Africa Centrale, in particolare, va segnalata la presenza in alcune zone del Congo dei gorilla di montagna, specie tutelata e a rischio d'estinzione. Il disboscamento e la trasformazione dei terreni a uso agricolo mettono infatti in pericolo questo straordinario patrimonio naturale, riducendo l'estensione della foresta: ogni anno se ne perdono circa 40.000 km², una superfìcie pari a quella di Lazio e Toscana messi insieme. E il futuro non promette bene: in Africa si registra oggi il più elevato tasso di deforestazione al mondo.

Una valle che risale a 50 milioni di anni fa

La Rift Valley è la valle tettonica (creatasi cioè in seguito a deformazioni e spostamenti della crosta terrestre) più lunga del mondo. Prende inizio dalla Siria (in Asia), e si sviluppa per più di 6000 km verso sud.
Nel continente africano viene chiamata Great Rift Valley e si estende tra il Mar Rosso e il Mozambico per circa 4000 km, una distanza pari a quella tra Milano e Capo Nord, la punta estrema settentrionale d'Europa.
Si ritiene che la Rift Valley si sia formata circa 50 milioni di anni fa, in seguito alla spaccatura e allo sprofondamento della crosta terrestre.

I monti più alti e i laghi più estesi del continente

A sud dell'Etiopia, la Great Rift Valley si divide in due bracci, il Rift Occidentale e il Rift Orientale, che racchiudono il Lago Vittoria, il più grande dell'Africa (68.100 km²). Lungo il Rift Occidentale si allineano diversi altri laghi, tra cui il Tanganica (32.893 km²) e il Niassa (o Malawi, 30.800 km²), che sono rispettivamente il secondo e il terzo del continente per estensione. Il Tanganica è anche il lago africano più profondo (1436 m), secondo al mondo per profondità dopo il Lago Bajkal, in Siberia. Per le sue caratteristiche geologiche e la natura vulcanica del territorio, l'area è fortemente sismica. Di origine vulcanica sono i monti Kilimangiaro (5895 m) e Kenya (5199 m), i più alti del continente, compresi nel Rift Orientale. Nel corso dei millenni, la lava eruttata da questi vulcani ha ricoperto un esteso territorio, rendendolo molto fertile. Anche nel Rift Occidentale si trovano imponenti sistemi montuosi, tra cui quello del Ruwenzori, che si erge tra i Laghi Alberto e Edoardo e comprende, oltre al Monte Margherita (5109 m), altre cime di poco inferiori ai 5000 m.

Congo e Niger, due grandi fiumi

Tutta l'Africa Centrale gravita intorno al fiume Congo. Il corso di questo fiume si sviluppa ad arco da est a ovest su entrambi i lati dell'Equatore. Dalle sorgenti alla foce il Congo misura 4700 km; è quindi il secondo fiume africano per lunghezza, ma è primo per estensione di bacino (3.690.000 km²). Lungo il Congo si trovano più di 4000 isole e in alcuni punti l'ampiezza delle sue sponde raggiunge i 16 km.
Con i suoi 4160 km, il Niger è il terzo fiume africano. Anche il Niger disegna un percorso ad arco, che inizia sull'altopiano del Fouta Djalon, in Guinea, e si conclude in Nigeria con un vastissimo e intricato delta.
Lungo questi due fiumi, in gran parte navigabili, si è compiuta l'esplorazione dell'Africa Centrale. Altri due importanti fiumi dell'Africa Occidentale sono il Gambia (1100 km) e il Senegai (1440 km).

Il Golfo di Guinea

La parte occidentale della regione, dalla Nigeria al Senegai, si affaccia sul Golfo di Guinea. Il territorio è costituito da un altopiano che digrada in pianure costiere di notevole ampiezza. All'interno il paesaggio è dominato dalla savana, più stepposa a ridosso del Sahel, più ricca di vegetazione verso sud. La fascia costiera, notevolmente più umida e piovosa, è coperta dalla foresta tropicale.

Il Corno d'Africa

Il Corno d'Africa si insinua per alcune centinaia di chilometri nell'Oceano Indiano, fronteggiando la Penisola Arabica. Se si escludono le pianure costiere della Somalia, si tratta di un territorio aspro, inciso da numerosissime valli, ed elevato.
L'Acrocoro Etiopico è infatti uno dei più vasti sistemi montuosi africani e quello con la maggiore altitudine media; tra le diverse cime che superano i 4000 m vi è il Ras Dascian (4620 m).

Una varietà di climi caldi

Da ovest a est, la regione è caratterizzata dal clima tropicale caldo e umido. Le temperature sono elevate e piuttosto uniformi, con minimi scarti stagionali. Le piogge sono abbondanti e, nella fascia equatoriale, distribuite lungo tutto l'arco dell'anno. La ricchezza di fiumi e laghi contribuisce all'umidità del clima e favorisce lo sviluppo di una fitta vegetazione. Allontanandosi dall'Equatore, si comincia a osservare l'alternanza di due stagioni, una più secca e una più piovosa.
A est il clima cambia a seconda dell'altitudine e della vicinanza all'Oceano Indiano, facendosi generalmente più temperato.
Il Como d'Africa presenta una situazione climatica variegata: alcune zone sono aride o semiaride; altre, specialmente sugli altopiani, beneficiano di precipitazioni abbondanti e di un clima più temperato. Qui si trova la capitale più fredda di tutta la regione: Addis Abeba, la cui temperatura media annua è di 13,1 °C.

LA POPOLAZIONE

Nella macroregione dell'Africa Centrale vivono oltre 500 milioni di persone, più della metà della popolazione africana, con una densità che oscilla tra i 390 ab./km² del Ruanda e i 6 ab./km² del Gabon o i 7 ab./km² della Repubblica Centrafricana: i circa 4 milioni e mezzo di abitanti di quest'ultima vivono su una superficie di circa 622.000 km², pari alla somma di Francia, Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo, che contano però complessivamente una popolazione di oltre 90 milioni di persone.

Un insediamento piuttosto uniforme

La popolazione dell'Africa Centrale è distribuita in maniera più uniforme rispetto al resto del continente. Con quasi 160 milioni di abitanti, la Nigeria è il Paese più popoloso. La quota di popolazione urbana non è molto elevata, tranne che nel Golfo di Guinea dove si concentrano grandi metropoli: Dakar, Abidjan, Accra, Ibadan, Yaoundé, Dou-ala, ma soprattutto Lagos, in Nigeria, che con l'hinter-land supera i 15 milioni di abitanti ed è la più popolosa città africana dopo il Cairo in Egitto. Sulle rive del Congo, l'una di fronte all'altra, si trovano Kinshasa (circa 9 milioni di abitanti) e Brazzaville (più di 3 milioni). Le città più grandi del versante orientale sono Nairobi, Dar es Salaam, Rampala, Addis Abeba e Mogadiscio.

Sudanesi e bantu

La popolazione dell'Africa Centrale è costituita prevalentemente dall'etnia sudanese, all'interno della quale si distinguono diversi gruppi (i fulani, i mandingo, gli akan, gli azande, gliyoruba, glihausa), e da quella bantu, a sua volta rappresentata da gruppi come i luba, i kongo, i din-ka, gli hutu e i kikuyu.
Nella regione dei laghi vi sono anche popolazioni di origini nilotiche, tra cui spicca il gruppo dei tutsi.
Nelle foreste dell'Africa Centrale sopravvivono ancora esigui gruppi di pigmei.
I principali gruppi etnici presenti nel Corno d'Africa sono quelli degli amhara (o abissini), dei somali, degli oromo e degli afar.

L'impronta del colonialismo

Il dominio coloniale ha lasciato una forte impronta culturale nei Paesi dell'Africa Centrale, dove sono diffusi il francese e l'inglese, la religione cattolica e quella protestante. Ma nella regione è viva anche l'influenza dell'Islam, soprattutto in Nigeria, nella Costa d'Avorio, in Eritrea, in Somalia e nel Senegai. In questi Stati più del 90% della popolazione professa la religione musulmana.
Esistono poi centinaia di dialetti autoctoni e culti tradizionali, e due lingue franche, condivise da popoli e popolazioni diverse: si tratta dell'hausa a occidente e dello swahili nella parte equatoriale e orientale.
Le lingue principali del Como d'Africa sono invece l'a-marico (in Etiopia), l'arabo e il somalo (in Somalia).

I culti tradizionali africani

Nell'Africa Centrale sono ancora vivi i culti tradizionali; la dimensione religiosa, come nel resto del continente, riflette le relazioni all'interno della tribù e l'atteggiamento nei confronti della natura e della vita. I diversi culti hanno spesso in comune l'idea di una forza generatrice di vita, che viene invocata per favorire la salute, la fertilità delle donne o i raccolti. Molto importanti sono il culto degli antenati e l'Animismo, religione che attribuisce uno spirito anche a elementi della natura (come gli alberi), a luoghi (un lago, una montagna) e a fenomeni atmosferici (il tuono, l'arcobaleno). Giunte in America con la tratta degli schiavi, le tradizioni africane hanno dato origine a nuovi culti, come il vudù ad Haiti e il candomblé in Brasile.

RIFLETTI

Come vedi nella foto, il registro di questa scuola senegalese è in francese. Sapresti spiegare perché?



I nomi della conquista

In Africa, molti luoghi portano ancora il nome che venne attribuito loro dagli europei. In seguito alla decolonizzazione, la toponomastica africana ha subito molti cambiamenti, ma soprattutto in certe regioni riflette ancora lo sguardo europeo sul continente. Un caso esemplare è quello delle coste affacciate sul Golfo di Guinea, che nella conquista dell'Africa ebbe un importantissimo ruolo strategico. Dal Golfo di Guinea infatti gli europei, risalendo le acque del Niger e del Congo, si inoltrarono nel cuore del continente africano. Qui venivano anche concentrate le merci e gli schiavi destinati all'Europa e all'America. Furono proprio le merci e gli schiavi a dare il nome alle coste e ad alcuni Paesi della regione: Costa d'Avorio, Costa d'Oro, Costa del Pepe, Costa degli Schiavi.

NEL CORSO DEL TEMPO

PERIODO
EVENTI
1000-1500 circa
Gli akan e gli yoruba fondano i primi Stati conosciuti dell'Africa Occidentale.
XV sec.
Il portoghese Enrico il Navigatore promuove l'esplorazione della costa occidentale africana. Nel 1488 Bartolomeo Diaz doppia il Capo di Buona Speranza.
XVII sec.
Inizia la tratta degli schiavi. Nei due secoli successivi, milioni di uomini e donne lasciano in catene l'Africa alla volta delle Americhe.
1795-1797
Con il viaggio dell'esploratore scozzese Mungo Park lungo il fiume Niger inizia l'esplorazione europea del cuore dell'Africa.
XIX-XX sec.
L'Africa Centrale cade sotto il controllo delle potenze europee. La stagione del colonialismo, che si conclude negli anni Sessanta del Novecento, registra episodi di particolare crudeltà.

L'ECONOMIA

Molte risorse mal distribuite

L'Africa Centrale è complessivamente ricca di risorse naturali (legnami pregiati quali mogano, palissandro, teak, ebano) e minerarie (petrolio, diamanti, oro, argento, rame, ferro ecc.). Dalla vendita di queste risorse, sfruttate prevalentemente dalle grandi compagnie straniere, la maggior parte della popolazione locale non trae però alcun vantaggio.
Spesso poi i proventi non vengono distribuiti equamente o sono mal utilizzati dai governanti. Il fenomeno della corruzione è diffuso e frequente; e in molte zone lo sfruttamento delle foreste e delle miniere (in particolare quelle diamantifere) alimenta un forte mercato nero.
Lo sviluppo economico è peraltro condizionato anche da conflitti e guerre che interessano tutta l'area.
L'Africa Centrale comprende alcuni tra i Paesi più poveri del mondo, con un PIL pro capite spesso al di sotto dei 300 dollari USA. Per quanto riguarda l'Indice di Sviluppo Umano (ISU), i Paesi dell'Africa Centrale si collocano tra il 106° posto del Gabon e il 187° della Repubblica Democratica del Congo, l'ultimo posto della classifica mondiale (per mancanza di informazioni attendibili, la Somalia non rientra nella classifica).

Agricoltura di sussistenza e di piantagione

In gran parte dei Paesi affacciati sul Golfo di Guinea l'agricoltura (riso, mais, manioca, sorgo) e l'allevamento tradizionali sono le principali fonti di sussistenza.
L'agricoltura di piantagione (caffè, tè, arachidi, cacao, cotone, frutta) è invece gestita da grandi società per lo più estere ed è rivolta soprattutto all'esportazione. Anche in questo caso è ben poca la ricchezza che l'attività lascia alle popolazioni locali, e gran parte dei profitti finisce all'estero. Nella regione si pratica anche la pesca, i cui prodotti sono destinati in parte al mercato locale, in parte all'esportazione.

Arretratezza industriale

L'industria, poco sviluppata, è presente soprattutto nei settori tessile, del cemento e della trasformazione alimentare. In Nigeria, Congo, Gabon e Guinea Equatoriale, dove è rilevante la produzione petrolifera e di gas naturale, si sono sviluppati industrie e servizi legati alla lavorazione e alla commercializzazione del petrolio, che viene in gran parte esportato.
Grazie a moderni centri balneari e ai celebri parchi nazionali, il Kenya (e in misura minore la vicina Tanzania) è l'unico Paese della regione in cui il turismo ha un peso significativo.

CONFRONTA

Confronta queste due foto: una rappresenta l'agricoltura di piantagione, nell'altra puoi vedere alcuni prodotti dell'agricoltura di sussistenza. Che differenza c'è fra queste due modalità? Chi sono i destinatari dell'una e dell'altra?

Una donna impegnata nella raccolta
del tè.

Un mercato alimentare a Zanzibar.

CONFRONTA

I dati socio-economici


Stati
PIL pro capite in $ USA
Speranza di vita M/F
ISU
(classifica)
Burundi
180
50/53
0,282 (166°)
Guinea Eq.
11.033
50/52
0,538 (117°)
Kenya
809
55/56
0,470 (128°)
Nigeria
1389
48/49
0,423 (142°)
Senegai
981
55/58
0,411 (144°)
Italia
34.059
78/84
0,854 (23°)

Confronta i dati che vedi qui sopra: qual è il Paese con il PIL pro capite più alto dell'Africa Centrale? Osserva ora l'ISU, che è un indice della qualità della vita: secondo te la ricchezza è distribuita in modo uniforme fra la popolazione?

Geo Touring - volume 3
Geo Touring - volume 3
Gli Stati del mondo