LE REGIONI DELL’AFRICA

Africa Settentrionale

IL TERRITORIO E L'AMBIENTE

Guardando la carta fìsica dell'Africa Settentrionale (vedi Atlante alle pagine 30-31) si possono distinguere quattro grandi regioni geografiche: la vasta distesa del deserto del Sahara, le terre aride del Sahel, il gruppo montuoso dell'Atlante e la valle del fiume Nilo, che con il suo delta si getta nel Mar Mediterraneo.
Il deserto del Sahara si estende a nord tra l'Oceano Atlantico e il Mar Rosso, occupando gran parte del territorio dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo.
A sud del Sahara, per tutta la sua larghezza, si trova una fascia di savana, zona di transizione tra il deserto e le regioni umide presenti più a sud. Questa regione si chiama Sahel, che in arabo significa "riva del deserto". L'imponente massiccio dell'Atlante a nord-ovest e il delta del fiume Nilo a est delimitano la fascia costiera mediterranea. Grazie al clima, tipicamente temperato mediterraneo, questa è l'area più sviluppata e popolata del Nord Africa. Il Nilo scorre, da sud a nord, tra il deserto e una catena montuosa che termina a est con alte scogliere nel Mar Rosso; il suo corso, per la parte che attraversa l'Egitto, è quasi interamente navigabile.

Il Maghreb e la catena dell'Atlante

Maghreb è il termine geografico con cui si indica la regione nord-occidentale dell'Africa (tra Mediterraneo e Oceano Atlantico) oggi occupata da Marocco, Algeria e Tunisia. In arabo al-Maghrib significa "luogo del tramonto", cioè occidente. In passato il termine era usato nel mondo arabo per indicare i territori conquistati dall'Islam a ovest del Cairo, compresa la Penisola Iberica. Oggi per Grande Maghreb si intende tutta la parte nord-occidentale dell'Africa Settentrionale, incluse Libia e Mauritania.
Nel Maghreb si erge il sistema montuoso più importante dell'Africa del Nord. Lo storico greco Erodoto lo chiamò Atlante, come il gigante della mitologia greca condannato a reggere sulle sue spalle la volta celeste. L'Atlante si sviluppa per 2237 km da sud-ovest a nord-est, e costituisce una poderosa barriera tra il mare e il Sahara. Prevalentemente arido, è solcato da fertili vallate ricche di pascoli e di vegetazione. È costituito da due serie di catene, una interna e una costiera. La prima include la parte più elevata del sistema, l'Alto Atlante, in cui svetta il Monte Toubkal (4165 m).
L'Atlante marocchino, detto Rif, raggiunge a sua volta quote abbastanza elevate (circa 2500 m); il fiume Moulou-ya lo divide dall'Atlante Telliano, con rilievi più modesti.

Il Sahara e la sua formazione

Il Sahara è il deserto più vasto del mondo. Si estende per circa 1600 km da nord a sud e per 5000 km da est a ovest, occupando un'area di oltre 9 milioni di km2, con un'altitudine media compresa tra i 400 e i 500 m.
Il grande altopiano è interrotto da alcuni gruppi montuosi tra cui l'Hoggar, con il Monte Tahat di 2918 m, e da diverse depressioni, tra cui quella di Qattâra, 133 m sotto il livello del mare.
Sino a 4000-5000 anni fa, la regione sahariana era ricoperta dalla vegetazione. La pioggia alimentava numerosi fiumi di carattere stagionale, detti uadi, di cui oggi restano solo tracce fossili che incidono la superficie del deserto. I cambiamenti climatici hanno causato la progressiva desertificazione dell'area: il Sahara continua ad avanzare verso sud, strappando significative porzioni di terra alla savana. Il clima è estremo, caldissimo durante il giorno, quando la temperatura può superare i 50 °C, e gelido durante la notte. Il deserto però non è privo di acqua, che a tratti riaffiora, oppure viene intercettata in profondità e distribuita con ingegnose opere idrauliche, consentendo la creazione di insediamenti sparsi: le oasi. Alcune popolazioni africane, in particolare i tuareg, hanno imparato a vivere nel deserto adattandosi al suo ambiente ostile.

Il Sahel

Il Sahel è la più vasta pianura africana, interrotta soltanto, nella parte centrale, dai monti dell'Aïr e da quelli del Tibesti. Il paesaggio è dominato dalla savana. Le popolazioni del Sahel sono di origini arabo-berbere a nord, nere sudanesi a sud. In questa regione, a partire dall'VIII secolo, si formarono alcuni potenti Stati, come il Regno del Ghana e gli imperi del Mali, del Songai e del Kanem-Bornu.
Le principali risorse del Sahel sono l'agricoltura e l'allevamento praticato da popolazioni nomadi. A causa della scarsa piovosità e della carenza di risorse idriche, il Sahel è tra le aree meno sviluppate e più povere del mondo. Nel corso del Novecento è stato più volte colpito da lunghi periodi di siccità e di carestia.

Il Nilo

A partire dal suo principale ramo sorgentifero, il fiume Kagera, il Nilo attraversa l'Africa per più di metà della sua latitudine e sfocia nel Mediterraneo con un vastissimo delta, compiendo un tragitto complessivo di 6671 km. La Valle del Nilo, grazie ai fertili terreni alluvionali, è una delle regioni più ricche di tutta l'Africa.
Il Nilo è storicamente considerato il fiume più lungo del mondo e uno dei maggiori per ampiezza di bacino. Le sue sorgenti furono scoperte solo nel XIX secolo. Nel 2007 alcuni ricercatori brasiliani hanno localizzato le sorgenti del Rio delle Amazzoni alcune centinaia di chilometri più a monte di quanto si pensasse, il che toglierebbe al Nilo il primato di fiume più lungo; la "scoperta" non è però stata ancora ufficializzata, e recentemente si è aperto un dibattito sulla sua validità scientifica.

PUNTO AMBIENTE

Il paesaggio del Sahara è mutevole e non sempre corrisponde all'immagine più comune che ne abbiamo: quella del "mare di sabbia". Le popolazioni locali hanno infatti nomi diversi per i diversi volti del deserto: i tratti costituiti da formazioni rocciose scheggiate e taglienti sono detti hamada 1quelli di materiale ghiaioso vengono chiamati serir 2, mentre per le distese di dune tipiche soprattutto del territorio libico, che possono superare i 120 m di altezza, si parla di erg 3.






LA POPOLAZIONE


Gli Stati della fascia settentrionale dell'Africa, dal Mediterraneo fino al Sahel, hanno una densità di popolazione media di 26 ab./km², di poco inferiore a quella del continente nel suo complesso (34 ab./km²); nell'area si registrano però dati molto disomogenei. Dalle bassissime densità di Libia e Mauritania (poco più di 3 ab./km²) si passa a quelle sensibilmente più alte di Egitto (79 ab./km²) e Marocco (71 ab./km²), determinate dalla presenza di città densamente abitate, in cui si concentra la maggior parte della popolazione nazionale (in Marocco circa il 60% della popolazione vive nelle città).

Arabi, sudanesi, nilotici

La popolazione della fascia costiera mediterranea presenta tratti piuttosto omogenei: in tutta questa zona prevalgono gli arabi e i berberi costituiscono una cospicua minoranza, soprattutto in Algeria e in Marocco. Le regioni del Sahara e delle montagne dell'Atlante sono abitate da popolazioni berbere, tra cui i tuareg.
Più composito è il quadro etnico del Sahel. Nella sezione centro-occidentale convivono le etnie arabo-berbere e l'etnia sudanese, suddivise a loro volta in numerosi sottogruppi (tra i quali i wolof, i fulani, i bambara, gli hau-sa ecc.). Più a est, nel Sudan, all'etnia araba prevalente a nord si affianca, nella regione del Nilo, una forte minoranza di origine nilotica; il Darfur, regione sud-occidentale del Sudan al confine con il Ciad, è tristemente noto per la "pulizia etnica" di miliziani arabi delle tribù nomadi ai danni delle popolazioni stanziali.

Nel segno dell'IsIam: religione e lingua

La conquista araba, avvenuta a partire dal VII secolo, ha imposto una forte unità religiosa e linguistica all'Africa Settentrionale. L'Islam, nella confessione sunnita, e l'arabo sono infatti la religione e la lingua più diffuse.
Nella società islamica la religione svolge un ruolo molto importante, poiché incide profondamente sugli stili di vita, sull'educazione e sulle stesse istituzioni dello Stato (per esempio sulla giustizia).
All'interno del mondo islamico africano sono oggi attivi movimenti fondamentalisti che hanno suscitato profondi e sanguinosi conflitti sociali, specialmente in Algeria e in Egitto. Minoranze cristiane sono presenti soprattutto in Egitto (copti), in Ciad (cattolici e protestanti) e in Sudan (cattolici, prevalenti nel neonato Sud Sudan). Nella fascia del Sahel sopravvivono infine culti tradizionali di tipo animista, che a volte accolgono elementi dell'Islam e del Cristianesimo.
L'arabo è parlato dalla stragrande maggioranza della popolazione. Il tamazight è la lingua nazionale dei berberi dell'Algeria. In Egitto sopravvive il copto, ma solo come lingua della liturgia.
La colonizzazione europea ha lasciato in eredità l'uso dell'inglese (in Egitto), ma soprattutto quello del francese: diffuso in Algeria, il francese è la lingua ufficiale nel Niger e, insieme con l'arabo, nel Ciad e nel Mali. Nel Sahel sono diffuse anche molte lingue locali, tra cui l'hausa, il wolof, il bambara e il djerma.

I BERBERI

Quella dei berberi è un'etnia autoctona dell'Africa Settentrionale. Eppure il nome che li definisce (in arabo al-Barbar, dal greco bárbaroi) significa "stranieri". Per questo motivo molti berberi considerano offensivo questo appellativo e preferiscono chiamarsi imazighen, che vuol dire "uomini liberi". I berberi ebbero un ruolo importantissimo nell'affermazione dell'IsIam nell'Africa Settentrionale e nella conquista della Spagna nelI'VIII secolo. Una delle più famose popolazioni berbere è quella dei tuareg (nella foto).



NEL CORSO DEL TEMPO

PERIODO EVENTI
3000 a.C. circa
Ha inizio la prima dinastia dei faraoni. L'Egitto è la prima grande civiltà del Mediterraneo.
Fine IX sec. a.C.
I Fenici fondano Cartagine, che impone la sua egemonia sui traffici mediterranei.
332 a.C.
Alessandro Magno conquista l'Egitto. La nuova capitale, Alessandria, diventa il maggior centro culturale del mondo greco.
146 a.C.
Con la vittoria definitiva su Cartagine, Roma dà inizio alla conquista dell'Africa mediterranea.
639 d.C.
Si avvia l'espansione araba nella regione, dove si diffonde velocemente la religione islamica.
XIX-XX sec.
Nell'Ottocento l'Africa Settentrionale cade sotto il dominio coloniale di Francia e Gran Bretagna. La stagione del colonialismo si conclude nel 1962
con l'indipendenza dell'Algeria (nella foto, i festeggiamenti).
2011
Sollevazioni popolari scuotono molti Paesi arabi del Mediterraneo, provocando la caduta dei governi tunisino, egiziano e libico.

L'ECONOMIA

Il panorama economico dell'Africa Settentrionale presenta forti contrasti. Mentre l'area mediterranea gode di un certo benessere, quelle interne, soprattutto a causa delle condizioni climatiche, sono afflitte da gravi problemi.

Mediterraneo ricco...

Grazie a un'agricoltura in via di modernizzazione, allo sviluppo dell'industria e del turismo, alle risorse minerarie ed energetiche, i Paesi della fascia mediterranea sono tra i più ricchi del continente. Il PIL pro capite passa dai 4435 dollari USA dell'Algeria agli oltre 11.000 della Libia. Nelle zone costiere e lungo la Valle del Nilo si coltivano soprattutto cereali, cotone, ortaggi, frutta, agrumi, olivo, vite. I prodotti dell'agricoltura sono destinati in parte al consumo interno, in parte all'esportazione.
In tutta la regione si praticano l'allevamento di ovini e caprini e la pesca (in Egitto anche lungo la Valle del Nilo). L'agricoltura assorbe il 25% della forza lavoro (dal 17% della Libia al 45% del Marocco).
L'industria è legata prevalentemente all'attività estrattiva (petrolio, gas naturale, fosfati).
Nel settore dei servizi è cresciuta negli ultimi anni l'importanza del turismo, in particolare in Egitto, Marocco e Tunisia. In tutta la regione permangono molte sacche di povertà, e anche nelle zone più sviluppate la ricchezza non è equamente distribuita.

... Sahel poverissimo

Molto diverso è il quadro del Sahel, una delle aree più povere dell'Africa. Qui l'economia si basa essenzialmente sull'agricoltura (miglio, sorgo, cotone, arachidi e canna da zucchero) e sull'allevamento tradizionali, che non riescono a coprire il fabbisogno locale. Circa i due terzi della popolazione lavorano i campi o allevano il bestiame (con una punta del 90% in Niger).
In Mauritania si pratica la pesca, che è affiancata da una piccola industria di trasformazione.
Il settore industriale è in genere poco sviluppato e in genere legato all'attività estrattiva, che fornisce petrolio (Ciad e Sudan), uranio (Niger), ferro, oro, rame. Lo sviluppo economico della regione è ostacolato anche dalla precarietà delle reti di comunicazione e dai conflitti, che hanno raggiunto una notevole intensità in Sudan e in Ciad.
Il PIL pro capite oscilla tra i 381 dollari del Niger e i 1705 del Sudan.

CONFRONTA

I dati socio-economici


Stati
PIL prò capite in $ USA
Speranza di vita M/F
ISU
(classifica)
Algeria
4435
71/74
0,677 (84°)
Egitto
2789
69/72
0,620 (101°)
Libia
11.314
72/77
0,755 (53°)
Mauritania
1195
55/59
0,433 (136°)
Niger
381
52/53
0,261 (167°)
Sudan
1705
57/60
0,379 (154°)
Italia
34.059
78/84
0,854 (23°)

Confronta fra loro i dati che vedi qui sopra: qual è il Paese più povero dell'Africa Settentrionale? Quale il più ricco? Confronta poi i dati del più ricco con quelli dell'Italia: che cosa puoi concludere?

Geo Touring - volume 3
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Gli Stati del mondo