Dossier

La terra dell'oro nero

Il territorio del Medio Oriente è prevalentemente arido e desertico. Nel sottosuolo, però, si nasconde una risorsa tanto preziosa da meritarsi l'appellativo di "oro nero": il petrolio.
Il petrolio è un liquido oleoso di colore scuro e molto infiammabile, quasi interamente composto da molecole organiche (chiamate idrocarburi) derivate dalla decomposizione di organismi marini e di piante; un processo che avviene nel corso di milioni di anni. Per questo il petrolio è definito, insieme ad altri prodotti di origine analoga come il gas naturale, un "combustibile fossile".
Nella seconda metà dell'Ottocento nacque l'industria per l'estrazione e la raffinazione, e da allora il petrolio ha progressivamente scalzato il carbone fino ad affermarsi, cento anni dopo, come la principale fonte di energia mondiale.
Una volta estratto, l'oro nero viene inviato tramite oleodotti o navi petroliere alle raffinerie, dove viene lavorato. Il ciclo di lavorazione del petrolio ha un forte impatto ambientale; le raffinerie infatti inquinano l'aria e il terreno circostante. Ma i danni più ingenti all'ambiente non sono determinati tanto dalla raffinazione del petrolio, quanto dalla combustione dei suoi derivati, che oltre a disperdere neN'aria sostanze inquinanti produce ingenti quantità di anidride carbonica (C0²), il principale gas responsabile dell'effetto serra (vedi pagine 24-25).
Attraverso il processo di raffinazione, dal petrolio si ottiene una grande quantità di prodotti: anzitutto i combustibili, usati per alimentare la maggior parte dei veicoli, per il riscaldamento e, soprattutto, per la produzione di energia tramite le centrali termoelettriche (benzina, gasolio, cherosene, nafta); poi numerose altre sostanze di uso industriale come paraffina, cere, catrame e asfalto, solventi ecc.
L'importanza del petrolio per l'economia mondiale ha reso strategico il controllo delle regioni dove si concentrano i giacimenti. Questo spiega perché l'area del Medio Oriente sia tra le più politicamente instabili e più colpite da conflitti, ma spiega anche perché alcuni dei maggiori produttori di petrolio, come gli Stati del Golfo Persico, siano tra i Paesi più ricchi del mondo, oltre a esercitare una grande influenza in campo internazionale. Molti di essi sono membri dell'OPEC (Organization of the Petroleum Exporting Countries, Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio), un'organizzazione internazionale che, tra l'altro, ha il compito di stabilire la quantità di petrolio estratta e messa sul mercato nei vari periodi dell'anno, un dato che a sua volta determina il prezzo del petrolio sul mercato mondiale. Le grandi potenze industriali, come gli Stati Uniti o i Paesi dell'Unione Europea, guardano quindi con grande attenzione alla situazione politica della regione e ai rapporti diplomatici con i Paesi produttori, poiché qualsiasi incidente potrebbe indurre questi ultimi a "chiudere i rubinetti" del petrolio, scatenando una crisi economica e politica di dimensioni mondiali.

Geo Touring - volume 3
Geo Touring - volume 3
Gli Stati del mondo