MEDIO ORIENTE: ZOOM SU UN PAESE

Arabia Saudita



Il territorio dell'Arabia Saudita occupa quasi l'80% della Penisola Arabica ed è prevalentemente desertico. L'Arabia confina a ovest con il Mar Rosso, a nord con la Giordania, l'Iraq e il Kuwait, a est con il Golfo Persico, il Qatar e gli Emirati Arabi Uniti, a sud con l'Oman e lo Yemen.

IL TERRITORIO E L'AMBIENTE

Di deserto in deserto

La parte occidentale del territorio saudita è segnata dalla presenza di una lunga catena montuosa, il Sarawat, che corre per migliaia di chilometri lungo la costa del Mar Rosso ed è diviso in due parti: una settentrionale chiamata Hegiaz, con vette che raggiungono i 2000 m di altitudine, e una meridionale, l'Asir, che supera i 3000 m.
A est del Sarawat si estende un grande altopiano arido, il Neged, che comprende tutta la parte centrale del Paese e digrada dolcemente verso est, passando dai 1400 m di altitudine della parte occidentale ai 750 nei pressi del suo limite orientale. Il Neged è delimitato a nord e a sud da due grandi aree desertiche, rispettivamente il Nafud e il Rub al-Khali, uno dei più grandi deserti del mondo.

IL GRANDE MARE DI SABBIA

Il Rub al-Khali, fra i più grandi deserti sabbiosi del mondo, è costituito da una sterminata distesa di dune sabbiose, rovente di giorno e gelida di notte.
È stato una delle ultime grandi aree inesplorate del pianeta: solo negli anni Cinquanta del secolo scorso si cominciò ad attraversarlo sistematicamente. Il confine di Stato tra Arabia Saudita e Oman passa proprio nel cuore del Rub al-Khali, ma fino a pochi anni fa non era ben definito perché nel deserto non c'era letteralmente alcun punto di riferimento su cui basarsi. Oggi, nell'era delle mappe satellitari e del sistema GPS, questo problema è stato risolto, ma anche ai giorni nostri nessuno si avventura nel "Grande mare di sabbia" senza un ottimo motivo per farlo.



L'assenza di acque interne e le oasi

Il territorio saudita è caratterizzato dalla totale assenza di fiumi e laghi naturali. Ai piedi della catena del Sarawat si trovano i letti di antichi fiumi ormai prosciugati, chiamati in arabo uadi. Le uniche zone umide naturali sono le oasi, che si concentrano sull'altopiano del Neged e si trovano immancabilmente in corrispondenza delle poche città dell'entroterra. L'oasi di Al-Hasa, situata invece nella parte orientale del Paese, è considerata la più grande oasi del mondo.

Un clima estremo nell'entroterra, più mite sulle coste

Il territorio del Neged e dei grandi deserti presenta un clima tipicamente desertico, caratterizzato da un'estrema aridità (in molte zone può non piovere per anni) e dalla fortissima escursione termica giornaliera, con temperature estive fino a 50 °C. La stretta regione costiera lungo il Mar Rosso e la più ampia regione umida nei pressi del Golfo Persico registrano temperature più miti e un'escursione termica meno accentuata; sono inoltre caratterizzate da un'elevata umidità.

LA POPOLAZIONE

La maggior parte degli oltre 27 milioni di abitanti del Paese è costituita da arabi di religione islamica.

La culla del popolo arabo...

Oltre l'80% della popolazione saudita è formato da arabi, che hanno proprio qui la loro antica terra di origine: discendono infatti dalle tribù nomadi che abitavano la regione fin dal I millennio a.C. Esiste però una minoranza molto consistente (oltre 5 milioni di individui stimati) di immigrati stranieri, la maggior parte dei quali proviene da Paesi vicini come lo Yemen, o da altre nazioni asiatiche a forte componente islamica come l'India, il Pakistan e l'Indonesia. La maggior parte degli immigrati, ai quali spesso non è concessa la cittadinanza, lavora come manodopera non qualificata a basso costo in vari settori. La lingua ufficiale del Paese è l'arabo, e una della condizioni essenziali per chiedere e ottenere la cittadinanza saudita è essere di fede musulmana.

... e dell'IsIam

La quasi totalità della popolazione saudita è di religione musulmana, e la maggior parte di essa aderisce all'Islam sunnita (vedi pagina 109) nella sua variante wahabita, una scuola teologica che riconosce particolare importanza alla rigida interpretazione dei princìpi del Corano. Inoltre, poiché i due più importanti luoghi dell'Islam, le città sante di La Mecca e Medina, si trovano proprio in Arabia Saudita, il territorio nazionale è considerato suolo sacro dai musulmani di tutto il mondo. Per questo motivo in Arabia Saudita è proibita la costruzione di luoghi di culto che non siano moschee islamiche, ed è prevista perfino la pena di morte per i cittadini musulmani colpevoli di apostasia (l'atto di abbandonare la propria religione e convertirsi a un'altra fede). Dal punto di vista legale le religioni diverse da quella islamica non sono vietate (esistono infatti piccolissime minoranze di cristiani ed ebrei), ma la loro pratica è concessa solo in ambito strettamente privato: sono previste pene molto severe per chi, per esempio, mostra in pubblico simboli di altre religioni o viene trovato in possesso di testi sacri non islamici.

Ordinamento dello Stato

L'Arabia Saudita è una monarchia assoluta: il potere politico è in mano al sovrano e ai funzionari nominati dalla casa reale. Non esistono organi rappresentativi eletti dai cittadini, quindi nel Paese non si tengono elezioni politiche (esistono solo quelle amministrative per eleggere i governi locali). L'unica legge a cui il re deve rendere conto, al pari di tutti gli altri cittadini, è la sharia, il complesso di norme tradizionali elaborate in ambito islamico a partire dalle prescrizioni contenute nel Corano. Ogni aspetto della vita pubblica e privata dei cittadini è dunque scrupolosamente regolato da norme religiose, che qui sono equiparate a vere e proprie leggi dello Stato. Su tutto il territorio nazionale, per esempio, è proibito il consumo di carne di maiale e di alcolici, entrambi vietati dal Corano. Le donne, in particolare, sono soggette a una lunga serie di regole e proibizioni: non possono frequentare i locali pubblici se non accompagnate dal marito o da un membro maschio della propria famiglia, non possono guidare l'automobile e sono tenute a osservare norme molto precise per quanto riguarda l'abbigliamento.

Grandi oasi urbane nel deserto

A causa del carattere inospitale di gran parte del territorio, la densità media della popolazione saudita è molto bassa, pari a circa 13 ab/km2, e la maggioranza della popolazione tende a concentrarsi nei grandi centri urbani: questo si traduce in un elevato tasso di urbanizzazione, pari al 95%. La capitale del Paese è Riyad, una moderna città in continua espansione con una popolazione stimata di oltre 8 milioni di abitanti. La città sorge sul territorio di un'antica oasi sull'altopiano del Neged. Altre importanti centri sono Gidda (4 milioni di abitanti), il più grande porto del Mar Rosso e un importantissimo terminal petrolifero, e le città sante, La Mecca e Medina, anch'esse sorte in corrispondenza di oasi.

CONFRONTA

I dati socio-demografici



Arabia Saudita
Italia
Tasso natalità
19‰
9,30‰
Tasso mortalità
4‰
9,7‰
Incremento naturale
19‰
0,1‰
Tasso mortalità infantile*
18‰
3‰
Speranza di vita (M/F)
71/76
78/84
Analfabetismo
14%
1,1%
 * entro un anno di vita 

Confronta i dati dell'Arabia Saudita con quelli dell'Italia: in quale valore differiscono maggiormente? Che cosa significa questo?

L'ECONOMIA

L'economia saudita è indissolubilmente legata al suo principale settore di attività, quello dell'estrazione, della raffinazione e della distribuzione del petrolio. Dopo un periodo di grande espansione durante gli anni Settanta del secolo scorso, decennio in cui non a caso si verificò una grave crisi petrolifera mondiale, gli indici di ricchezza del Paese, pur restando elevati, sono progressivamente calati a causa della sostanziale diminuzione del prezzo del petrolio.

Un'agricoltura specializzata ma insufficiente

Meno dell'1% della superfìcie dell'Arabia Saudita è adatto all'agricoltura, e la produzione non è sufficiente a soddisfare il fabbisogno alimentare interno.
Si coltivano cereali (come orzo e frumento), oltre a pomodori, limoni e datteri, di cui il Paese è uno dei primi esportatori mondiali.
Negli ultimi decenni il governo saudita ha varato misure per aumentare l'estensione delle terre coltivabili, in modo da ridurre le importazioni di prodotti alimentari dall'estero: prima fra tutte, la diffusione dell'irrigazione artificiale.

L'industria del petrolio

Si stima che i giacimenti petroliferi sauditi siano i più estesi e ricchi del mondo, e il Paese è il primo esportatore mondiale di petrolio. I settori industriali più importanti sono quelli che impiegano il petrolio come materia prima, come quello della raffinazione, quello petrolchimico e della produzione di materie plastiche. Negli ultimi anni il governo saudita sta cercando di sviluppare altri comparti industriali per ridurre la dipendenza dell'economia dalle vendite di petrolio. Importantissimo è anche il settore finanziario: gli abbondanti proventi della vendita di petrolio, chiamati in gergo economico "petroldollari", vengono investiti in un'ampia varietà di aziende e attività finanziarie locali, ma soprattutto estere.

LEGGI il GRAFICO

Il settore secondario, basato sullo sfruttamento del petrolio, è, con il 62%, il motore dell'economia saudita. Qual è il rischio di una così forte dipendenza?


COMPOSIZIONE DEL PIL


La Mecca, città santa dell'IsIam

La città della Mecca è considerata il luogo santo per eccellenza dell'IsIam. Qui infatti nacque e iniziò a predicare, all'inizio del VII secolo d.C., il profeta Maometto, fondatore della religione islamica. Tutti i musulmani osservanti del mondo, indipendentemente da dove si trovino, pregano cinque volte al giorno inginocchiati e rivolti verso La Mecca. Inoltre, uno dei princìpi cardine dell'IsIam dispone che ogni fedele musulmano in salute e con i mezzi economici per farlo debba recarsi in pellegrinaggio alla Mecca almeno una volta nella vita. Questo pellegrinaggio, chiamato Hajj, è il momento più importante nella vita di un fedele musulmano: ogni anno lo intraprendono diversi milioni di persone. Il culmine del pellegrinaggio è la processione rituale intorno alla Kaaba (nella foto), un'antica costruzione a forma di cubo le cui fondamenta furono gettate, secondo la tradizione, direttamente da Dio all'inizio dei tempi il santuario per eccellenza del mondo islamico.



Geo Touring - volume 3
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Gli Stati del mondo