Le pianure in Italia

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Le pianure in Italia

Le pianure occupano nel complesso circa un quarto del territorio del nostro Paese e, tranne la Pianura Padana, hanno un’estensione limitata. Come puoi vedere osservando la carta, sono prevalentemente distribuite lungo le coste e i fiumi principali.


LEGGI la CARTA

Individua sulla carta le aree pianeggianti citate nel testo.



L’Italia Settentrionale

La Pianura Padana è la più vasta pianura italiana. Ha una forma vagamente triangolare, compresa tra le Alpi, gli Appennini e il mare, e si allunga seguendo il corso del Po, dal quale prende il nome (il Po era chiamato Padus dagli antichi Romani). È una pianura di origine alluvionale: si è formata in seguito all’interramento di un antico golfo del Mar Adriatico causato dall’accumulo dei detriti trascinati dal Po e dai suoi affluenti.

A questa origine è legata la presenza di due zone con caratteristiche diverse: l’alta e la bassa pianura. L’alta pianura è formata da un terreno permeabile di ciottoli e ghiaia: sono i depositi lasciati dai fiumi che scendono dalla montagna e che qui perdono forza per la scarsa pendenza. Questo tipo di suolo non trattiene l’acqua in superficie e quindi si presenta piuttosto asciutto. La bassa pianura è invece formata da un terreno più impermeabile: l’acqua rimane in superficie rendendo il suolo talvolta acquitrinoso, ma costituendo un’importante risorsa per l’agricoltura.

Il Polesine, che fa parte del tratto costiero della Pianura Padana, è nato dal prosciugamento di terreni paludosi (bonifiche), realizzato tramite la costruzione di argini e canali. Questo intervento è servito, tra l’altro, a rendere più salubri aree un tempo infestate dalla malaria.


RICONOSCI

Sai riconoscere in questa foto alcuni elementi artificiali? In che modo l’uomo ha modificato il paesaggio?


Il mosaico di campi coltivati della Pianura Padana.


L’Italia Centrale e Meridionale

Procedendo verso sud, si incontrano altre pianure di natura alluvionale, situate in gran parte lungo le coste, soprattutto quella tirrenica. Le principali sono la Pianura Pisana, la Maremma, al confine tra Toscana e Lazio, l’Agro Romano, nel Lazio, e la Piana del Sele, in Campania. Tutte queste pianure si sono formate in seguito al progressivo avanzamento della costa verso il mare. L’Agro Pontino, a sud della campagna romana, è nato invece dal prosciugamento di terreni paludosi.

La Pianura Campana è di origine vulcanica: è il risultato dell’accumulo delle ceneri espulse dal Vesuvio nel corso di antiche eruzioni. Allo strato originario di depositi vulcanici si è poi aggiunto nel tempo un altro strato di natura alluvionale.

Lungo la costa adriatica si trova la seconda pianura italiana per estensione: è il Tavoliere Pugliese, nato dal sollevamento, e dal conseguente prosciugamento naturale, di un antico fondale marino. In seguito, i numerosi fiumi che lo attraversano vi hanno depositato molti materiali detritici, come avviene nelle pianure alluvionali. Il sollevamento dello stesso fondale marino ha originato, più a sud, anche la Pianura Salentina, dall’aspetto lievemente ondulato, che è la terza pianura italiana per estensione. In questo caso, data la mancanza di fiumi, la pianura non è stata coperta da depositi sedimentari significativi. Spostandosi più a ovest lungo la costa del Mar Ionio, si incontrano la Piana di Metaponto in Basilicata, e la Piana di Sibari e il Marchesato in Calabria.

La principale pianura siciliana è la Piana di Catania, di origine vulcanica: i terreni da cui è formata derivano in gran parte da ceneri e lave dell’Etna.

La più vasta pianura sarda, il Campidano, è invece di origine alluvionale.


Studio e imparo

1 Quanta parte del territorio italiano è occupato da pianure?
2 Qual è la più grande pianura italiana?
3 Quali pianure italiane hanno un’origine alluvionale?
4 Dove si trovano il Polesine e l’Agro Pontino? Che cos’hanno in comune?

Geo Touring - volume 1
Geo Touring - volume 1
L’Italia e l’Europa