Il continente Europa

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Il continente Europa

Foto satellitare del continente europeo.

Nel linguaggio della geografia il termine continente indica una terraferma di grandissima estensione interamente circondata dalle acque di oceani e mari.
Osservando il planisfero alle pagine 4-5 dell’Atlante puoi notare che a questa definizione corrispondono l’America (quella Settentrionale e quella Meridionale formano un unico continente), l’Africa, l’Oceania, l’Antartide e... l’Eurasia, vale a dire l’Europa e l’Asia insieme. A differenza degli altri continenti, infatti, Europa e Asia non sono separate da oceani o mari, ma costituiscono un’unica estesissima terraferma, un solo blocco continentale che ha anche una storia geologica in parte comune.


LA DERIVA DEI CONTINENTI

La disposizione dei continenti che possiamo osservare oggi è il risultato di un processo iniziato centinaia di milioni di anni fa, chiamato deriva dei continenti e dovuto alla struttura del nostro pianeta (vedi a pagina 12 dell’Atlante): la parte più esterna della Terra, formata dalla crosta terrestre e dallo strato superiore rigido del mantello, è infatti suddivisa in enormi zolle, o placche, che “galleggiano” su uno strato sottostante del mantello che si comporta come un fluido. I movimenti e l’attività di questo strato fanno sì che le placche si spostino e si scontrino incessantemente, modificando la disposizione delle terre emerse e, come vedremo, determinando la formazione dei rilievi. La teoria che spiega queste dinamiche è la tettonica delle zolle o delle placche (dal greco tekton = costruttore). Secondo gli studiosi, dai 500 ai 200 milioni di anni fa esisteva un solo grandissimo continente, chiamato Pangea, circondato da un oceano detto Panthalassa (disegno A). Dopo circa 20 milioni di anni (quindi 180 milioni di anni fa) il movimento delle placche aveva prodotto una prima frattura, separando una massa continentale a nord, detta Laurasia (che comprendeva l’America del Nord e l’Eurasia), e una massa continentale a sud, detta Gondwana (America del Sud, Africa, Antartide, Australia e India), divise da un braccio di mare chiamato Tetide (disegno B). Circa 50 milioni di anni dopo (cioè 130 milioni di anni fa), America del Nord ed Eurasia cominciavano a differenziarsi, mentre America del Sud, Africa e Antartide erano ormai completamente staccate (disegno C).
Nei successivi 90 milioni di anni (fino a 40 milioni di anni fa) l’incessante movimento delle masse continentali ha portato alla forma e alla disposizione dei continenti attuali: ha staccato nettamente l’America del Nord dall’Eurasia, saldandola all’America del Sud, ha separato l’Australia dall’Antartide e ha portato l’India a contatto con l’Asia. Europa e Asia continuavano invece a restare unite, come lo sono ancora oggi (disegno D).


I CONFINI DELL’EUROPA

Come abbiamo visto, l’Europa è un continente particolare, perché non è interamente circondato dal mare ma è “attaccato” a un altro continente, l’Asia, come se fosse una sua penisola. Se infatti i confini dell’Europa sono netti e segnati dalle acque a nord (Mar Glaciale Artico), a ovest (Oceano Atlantico) e a sud (Mar Mediterraneo e Mar Nero), a est la questione del confine con l’Asia è molto più complessa.

A differenziare i due continenti, infatti, più che elementi geografici, sono soprattutto fattori storici e culturali, legati ai popoli che li hanno abitati: per questo i confini tra Europa e Asia sono fissati in gran parte per convenzione, cioè sulla base di considerazioni condivise da un certo numero di geografi. Come puoi vedere osservando la carta sotto, in base a questo accordo il confine viene fatto coincidere con la lunga catena dei Monti Urali, il fiume Ural, il Mar Caspio e la regione del Caucaso, dove però alcuni geografi considerano come linea divisoria la depressione formata dai fiumi Kuma e Manyč tra il Mar Nero e il Mar Caspio, mentre altri il crinale dell’omonima catena montuosa, poco più a sud. Oltre a una notevole lunghezza (1200 chilometri) la catena vanta anche alcune cime elevate: il Monte Elbrus raggiunge i 5642 metri e altre tre vette superano i 5000. Poiché alcuni geografi (e molti alpinisti) considerano tutta la catena del Caucaso come territorio europeo, il Monte Elbrus sarebbe allora il più alto d’Europa, a scapito del “nostro” Monte Bianco (4807 metri; vedi pagina 22).

Sulla base di valutazioni e criteri politici, infine, negli ultimi anni anche le repubbliche caucasiche e la Turchia sono considerate europee da alcuni geografi.


Europa... mitica

Il nome Europa ha radici molto antiche: per gli studiosi deriverebbe da ereb, termine con cui i popoli della Mesopotamia (l’odierno Vicino Oriente, in Asia quindi) indicavano il tramonto e l’oscurità: per loro, infatti, le terre europee, situate più a ovest, erano quelle verso cui tramontava il Sole.

Sono tanti i miti dell’antichità greca che parlano di personaggi chiamati Europa, e tutti richiamano in qualche modo il legame con l’Asia. Il più noto, raffigurato anche in molte opere d’arte (nella foto, un mosaico romano), è quello in cui il dio greco Zeus si trasforma in toro per rapire una giovane principessa fenicia (quindi asiatica) di nome Europa e portarla a Creta, l’isola greca considerata una delle culle della cultura europea.

LA PENISOLA ITALIANA

Sulla carta fisica dell’Europa alle pagine 6-7 dell’Atlante puoi facilmente riconoscere il profilo della Penisola Italiana, allungata nel Mar Mediterraneo e percorsa dalla catena degli Appennini, con le due grandi isole della Sardegna e della Sicilia; e puoi anche individuare chiaramente l’arco formato dalla catena delle Alpi, che si alza a nord della Pianura Padana.

L’Italia è situata nella parte meridionale del continente europeo, quella di formazione più recente. Si tratta quindi di un territorio giovane, che si trova dove un tempo si estendeva il grande mare primordiale che separava Africa ed Eurasia, la Tetide. Nel corso di milioni di anni, in questo mare sono comparse via via nuove terre, come conseguenza dell’attività del magma che riemergeva dalle profondità del nostro pianeta e del movimento delle grandi placche su cui poggiano le terre emerse.

Le prime terre “italiane” hanno visto la luce “solo” 100 milioni di anni fa (pensa che le regioni europee più antiche sono cinque volte più vecchie) e corrispondevano ad alcune zone della Sardegna e della Calabria; si dovette aspettare la formazione delle Alpi (a partire da 60 milioni di anni fa) e degli Appennini (fino a 40 milioni di anni fa) perché la struttura dei rilievi della penisola fosse più definita.

L’Italia come la conosciamo oggi, e soprattutto le sue pianure, sono state però modellate in tempi ancora più recenti dall’attività di vulcani e terremoti, dal movimento di antichi ghiacciai nel periodo delle glaciazioni (quindi da poche decine di migliaia di anni), dal continuo contatto tra la placca euroasiatica, ai margini della quale si trova la nostra penisola, e quella africana.

Tutti questi fenomeni e la “giovinezza” del territorio del nostro Paese, oltre che la sua particolare posizione protesa nel Mediterraneo, sono all’origine dei tanti paesaggi diversi che caratterizzano la Penisola Italiana e che la rendono una meta visitata da viaggiatori di tutto il mondo. Per chi ci abita, quindi, sarebbe davvero un peccato non conoscerla come merita!

Geo Touring - volume 1
Geo Touring - volume 1
L’Italia e l’Europa