CAPITOLO 21 - Orientamenti globali del XXI secolo

SEZIONE D – OCCIDENTE E ORIENTE FRA CRISI E GLOBALIZZAZIONE

CAPITOLO 21 – ORIENTAMENTI GLOBALI DEL XXI SECOLO

1. LA LOTTA AL TERRORISMO

11 SETTEMBRE 2001: L’ATTACCO AGLI STATI UNITI

L’11 settembre 2001 gli Stati Uniti subirono un attacco terroristico senza precedenti. Quattro aerei furono dirottati: due si schiantarono contro le Torri gemelle del World Trade Center a New York, uno contro il Pentagono a Washington mentre l’ultimo, diretto probabilmente contro la Casa Bianca, precipitò in Pennsylvania grazie alla ribellione dei passeggeri. Responsabile dell’attacco risultò essere l’organizzazione al-Qaeda di Osama bin Laden.

Non si poteva quindi attribuire con esattezza la responsabilità ad alcuno Stato, ma l’Afghanistan dei talebani ospitava basi di addestramento di al-Qaeda. Per questo gli Usa, appoggiati da altri Paesi occidentali e autorizzati dall’Onu, attaccarono l’Afghanistan. Con la conquista della capitale, Kabul, finì il regime dei talebani in Afghanistan, anche se in seguito questi ripresero il controllo di molte zone e la situazione del Paese rimase instabile.

Patriot act e guerra preventiva

Contemporaneamente, negli Stati Uniti venne adottato il Patriot Act, un provvedimento che permetteva l’arresto, anche senza prove, di persone sospettate di far parte di reti terroristiche.

Su questi stessi presupposti si affermò la logica della “guerra preventiva”, ossia la decisione di colpire in anticipo gli Stati ritenuti complici del terrorismo. Finirono in una lista nera degli “Stati canaglia”, come furono definiti, l’Iran, la Corea del Nord e l’Iraq.

La guerra in Iraq, le falsificazioni americane e la morte di bin Laden

Nel 2003, sulla base della presunta complicità con al-Qaeda e del possesso di armi chimiche e batteriologiche, gli USA attaccarono l’Iraq di Saddam Hussein.

In questo caso però gli Stati Uniti non ebbero l’appoggio dell’Onu, e in effetti a guerra conclusa apparve chiaro che le ragioni a sostegno dell’intervento americano non erano vere: non c’era infatti alcun legame tra Saddam Hussein e bin Laden, né furono trovate armi di distruzione di massa.

Il regime di Saddam Hussein finì (il dittatore venne condannato a morte nel 2006), ma la riorganizzazione del Paese come Stato democratico si rivelò impossibile, mentre disordini e sacche di resistenza alimentarono nuovi atti di terrorismo.

Solo nel 2011 si concluse la caccia a Osama bin Laden, che venne localizzato e ucciso in Pakistan con un’operazione militare statunitense.

2. IL MONDO ARABO TRA RINNOVAMENTO E INTEGRALISMO

La “Primavera Araba”

Nel 2011 in Nord Africa e Medio Oriente, giovani e donne si ribellarono contro i governi repressivi dei rispettivi Paesi. La “primavera araba” iniziò in Tunisia, portando alla caduta del dittatore Ben Alì e alla nascita di una nuova repubblica parlamentare. Nello stesso anno le proteste iniziarono anche in Egitto e in Libia, ma ebbero un esito diverso. In Egitto, dopo la deposizione del presidente Mubarak, nel 2013 un colpo di Stato portò al potere il generale al-Sisi. In Libia, la fine del regime del colonnello Gheddafi scatenò una guerra civile tra fazioni tribali che, da allora, si contendono il potere.

La guerra in Siria

Manifestazioni popolari per ottenere più libertà e democrazia furono represse in Siria dal regime di Bashar al-Assad. Iniziò così una guerra civile tra sostenitori e oppositori del regime, che vide schierati con Assad Iran e Russia, e con le forze antigovernative gli Stati Uniti. Si inserirono nel conflitto anche i curdi, che reclamavano la loro autonomia dalla Siria, e i miliziani ▶ jihadisti di Daesh, una struttura territoriale e militare conosciuta anche come Isis, che, prima di essere sconfitta nel 2017, riuscì a controllare ampie aree della Siria e dell’Iraq.

Le ripercussioni in Europa

Le guerre in Libia e in Siria colpirono duramente la popolazione civile provocando un aumento dei flussi migratori di profughi e rifugiati verso l’Europa.

In quello stesso periodo attentati di matrice jihadista colpirono diverse città d’Europa. Uno dei più drammatici avvenne al Bataclan di Parigi il 13 novembre 2015, in cui 130 persone vennero uccise da terroristi francesi, figli o nipoti di immigrati, tra i quali aveva attecchito la propaganda radicale islamista.

3. LO SVILUPPO DELL’AUTORITARISMO

La Russia di Vladimir Putin

Anche se formalmente la Russia è una democrazia, Putin, al potere dal 1999, ha imposto un regime fortemente autoritario. Sotto il suo governo l’economia russa è migliorata, nonostante le gravi disuguaglianze e un forte ritardo economico e tecnologico rispetto all’Occidente. Il Paese è tornato inoltre ad avere un ruolo di primo piano a livello internazionale, puntando a esercitare un’egemonia nell’Est europeo e in Medio Oriente.

Come obiettivo prioritario Putin ha cercato di affermare l’autorità russa sui Paesi che, prima del 1990, appartenevano all’Unione Sovietica, intervenendo in Cecenia, Georgia e Ucraina. Nel 2014, l’annessione della Crimea (territorio ucraino) con un referendum probabilmente manipolato ha causato tensioni con gli Stati Uniti e l’Unione Europea, che hanno imposto pesanti sanzioni economiche.

LA TURCHIA DI ERDOGAN

Un altro paese in cui si è assistito a una svolta autoritaria è la Turchia, in cui il presidente Erdogan, al potere dal 2003, ha limitato la libertà di stampa e di opinione e perseguitato gli oppositori del regime. Dopo un fallito tentativo di colpo di Stato nel 2016, Erdogan ha accentuato la svolta antidemocratica irrispettosa dei diritti umani, interrompendo il percorso di avvicinamento del paese all’Unione Europea.

4 LA CRISI FINANZIARIA DEL 2008 E GLI STATI UNITI DEGLI ANNI DIECI

LA RECESSIONE

Nel 2008 una crisi finanziaria colpì l’intera economia mondiale per quasi 10 anni. La crisi, iniziata negli Stati Uniti, si diffuse in tutto il mondo causando fallimenti a catena di banche e imprese, licenziamenti e diminuzione dei consumi.

LA PRESIDENZA DI OBAMA

Nello stesso anno venne eletto presidente degli Stati Uniti Barack Obama, il primo afroamericano, che affrontò la situazione salvando le banche e sostenendo i settori industriali in crisi. Si impegnò inoltre per i diritti civili delle minoranze e istituì un piano sanitario (Obamacare) che estendeva l’assistenza medica anche ai meno ricchi. In politica estera avviò il ritiro delle truppe dall’Iraq e dall’Afghanistan.

LA PRESIDENZA DI TRUMP

Dopo i due mandati di Obama, nel 2017 fu eletto Donald Trump, che rovesciò molte politiche del suo predecessore sconfessando anche i più importanti accordi internazionali, come quello relativo al clima. Trump inoltre contrastò il piano sanitario di Obama, considerato troppo costoso, e l’immigrazione latinoamericana. Nel 2020 ha perso le elezioni presidenziali contro il democratico Joe Biden.

5. LE SFIDE ATTUALI DELL’UNIONE EUROPEA

VERSO QUALE UNIONE?

L’Unione Europea si è costituita come spazio unitario di cittadinanza nel tempo con il trattato di Maastricht del 1992 e l’accordo di Schengen del 1995. Dal 2013 fanno parte dell’Unione europea 28 Stati membri. Questo ha consolidato il prestigio della UE come nuova potenza economica mondiale, nonostante le difficoltà provocate, in alcuni casi, dalle diverse posizioni tra gli Stati.

L’EUROSCETTICISMO

La difficoltà di alcuni Paesi a rispettare gli accordi comunitari ha fatto emergere un diffuso euroscetticismo, che, in nome della sovranità nazionale, mette in discussione non solo il rispetto degli accordi presi, ma anche l’appartenenza stessa all’UE.

Nel 2016 la maggioranza della popolazione del Regno Unito ha votato per uscire dall’UE, la cosiddetta Brexit, e in molti Paesi è aumentato il consenso verso quei partiti politici che propongono un programma antieuropeo.

6 IL MONDO DI OGGI

LA GLOBALIZZAZIONE

La globalizzazione è un termine che viene usato per descrivere i grandi cambiamenti che riguardano il mondo intero. In particolare essa riguarda:

  • i movimenti di popolazioni; 
  • le tendenze dei consumi; 
  • i sistemi di comunicazione e di trasporto; 
  • le attività dei mercati internazionali e dei capitali;

La globalizzazione è resa possibile dalle reti informatiche, che permettono la diffusione di informazioni, lingue, culture e capitali. Questi cambiamenti hanno un forte impatto sulla vita di miliardi di persone in tutto il mondo e sono stati favoriti dalle grandi aziende che cercano di competere sui mercati internazionali con prodotti a basso costo, attraverso la ▶ delocalizzazione.

LA TERZA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE

L’informatica ha rivoluzionato la vita quotidiana e il lavoro, portando alla cosiddetta terza rivoluzione industriale. Computer, telefonia mobile e Internet hanno cambiato il modo in cui ci relazioniamo e facciamo affari in tutto il mondo. Questo è stato possibile grazie alla liberalizzazione del commercio e dei capitali, promossa da organizzazioni internazionali come il ▶ WTO. Anche se la liberalizzazione ha creato opportunità per i paesi in via di sviluppo, la maggior parte dei benefici sono andati ai Paesi ricchi, aumentando le disuguaglianze.

LE MIGRAZIONI

Le migrazioni sono un fenomeno globale che coinvolge popolazioni di paesi poveri e con alta crescita demografica in Africa, America Latina e Asia. Tre sono le principali direzioni dei flussi migratori: dall’Africa e dall’Asia mediorientale verso l’Europa, dai Paesi latinoamericani verso gli Stati Uniti e dall’Asia indo-cinese verso gli Stati Uniti e l’Europa. Le persone si spostano verso luoghi dove c’è maggiore ricchezza e la natalità e la mortalità sono più basse.

Le cause delle migrazioni sono la povertà, la sovrappopolazione, le guerre e la ricerca di una vita migliore. I paesi ricchi hanno bisogno di lavoro a basso costo, ma i migranti spesso lavorano in nero, cioè senza contratti regolari, e in condizioni pericolose.

LA DIFFICILE CONVIVENZA

Il problema delle migrazioni è complesso: integrare tante persone di culture, abitudini ed etnie differenti all’interno del tessuto sociale, civile e produttivo è difficile e può creare conflitti. Spesso i migranti vengono visti come concorrenti nel lavoro, ma la loro presenza può essere importante per riportare in equilibrio il sistema previdenziale visto che si tratta di forze giovani. Inoltre, leader politici hanno spesso cavalcato l’insofferenza delle popolazioni verso i migranti per vincere le elezioni, alimentando paure e insicurezze.

LA DIFESA DELL’AMBIENTE

L’industrializzazione ha portato molti progressi, ma anche problemi nuovi come il riscaldamento globale, l’▶ effetto serra e la desertificazione. Oggi è aumentata l’attenzione verso le questioni ambientali, ma non tutti i governi hanno preso misure per proteggere l’ambiente. Nel 1997 è stato firmato il Protocollo di Kyoto per ridurre le emissioni di anidride carbonica, ma India, Cina e Usa, cioè i paesi più inquinanti, non hanno aderito nonostante il rinnovato impegno della Conferenza di Parigi nel 2015. La battaglia per l’ambiente viene sostenuta soprattutto dai giovani, che vedono compromesso il loro futuro.

ESERCIZI

1. Trova la parola.


• delocalizzazione • Brexit • jihad • al-Qaeda • Isis 


.......................................................... Guerra condotta per diffondere l’islam.
.......................................................... Oganizzazione terroristica islamica.
.......................................................... Struttura militare e territoriale controllata dai miliziani jihadisti.
.......................................................... Uscita della Gran Bretagna dalla UE.
.......................................................... Trasferimento della produzione dove è più conveniente.

2. Colloca sulla linea del tempo i seguenti avvenimenti.


a. Primavera araba.

b. Attentato alle Torri gemelle.

c. Protocollo di Kyoto.

d. Guerra in Iraq.

e. Crisi finanziaria.

f. Brexit.


3. Collega ogni personaggio politico al suo Paese.


Erdogan Stati Uniti
Obama Russia
al-Assad Egitto
Putin Turchia
Gheddafi Siria
al-Sisi Libia

4. Fai la scelta giusta.


a. A seguito di quale evento gli Stati Uniti, con l’appoggio dell’Onu, attaccarono l’Afghanistan? 

  • L’attentato alle Torri gemelle.
  • L’inizio della “Primavera araba”.

b. Il Patriot Act consente l’arresto di un sospettato anche in mancanza di prove. In quale Paese è stato adottato?  

  • Gli Stati Uniti.
  • Il Regno Unito.

c. Gli “Stati canaglia” sono Stati:

  • che non riescono a pagare i debiti.
  • sospettati di ospitare e appoggiare il terrorismo.

d. Quale Stato è stato attaccato dagli Usa perché sospettato di avere legami con al-Qaeda?

  • L’Iran.
  • L’Iraq.

e. In quale Paese la “Primavera araba” ha portato a un effettivo processo di democratizzazione?

  • La Turchia.
  • La Tunisia.

f. Che cosa ha reso possibile la Terza rivoluzione industriale?

  • La delocalizzazione.
  • L’informatica.

5. Completa il testo.


Nel 1997 molti governi hanno sottoscritto il Protocollo .............................................. per ridurre le emissioni nell’atmosfera di .............................................. al fine di limitare l’aggravarsi dell’.............................................. . Al Protocollo non hanno aderito alcuni tra gli Stati più .............................................., come la Cina, gli .............................................. e l’India.

I Saperi Fondamentali di Storia - volume 3
I Saperi Fondamentali di Storia - volume 3
Dal Novecento a oggi