Le prose e le traduzioni

epigrammatici, conformi a una ricerca etica e religiosa sempre più lacerante, centrale anche nella raccolta postuma Res amissa (1991). La poesia di Caproni si forma inizialmente nell ambito dell Ermetismo, ma con richiami al vocianesimo ligure (da Camillo Sbarbaro a Giovanni Boine): oltre alle rarefazioni analogiche proprie degli Ermetici, infatti, troviamo anche la presenza di un forte autobiografismo. L autore riprende inoltre, accanto alla poetica della parola di matrice simbolista, alcuni modi propri della poesia tradizionale (dai metri chiusi alla rima). Caratterizzata da commozione e ironia, la tonalità stilistica è media, elegiaca, lontana sia da un livello alto, tendente al sublime, sia dal tono basso della poesia crepuscolare. La lingua si colloca in un originale equilibrio tra letterario e colloquiale, tra nobile e quotidiano. Caproni può essere definito uno dei poeti più liberi del nostro tempo: nella ricerca costante di una limpida trasparenza e di una comunicazione diretta con il lettore, la sua opera presenta soluzioni efficaci, caratterizzate da una notevole chiarezza che cela tuttavia una complessa visione esistenziale. Alle incisive rappresentazioni di paesaggi e figure o alle immediate espressioni delle gioie e dei dolori del vivere quotidiano si accompagna l angoscia per l infruttuoso tentativo di cogliere un significato globale nel mondo e nella propria esistenza. La poetica Approfondisci LETTURA CRITICA di Bruno Falcetto | Le prose e le traduzioni | Caproni è anche autore di scritti in prosa: il diario di guerra Giorni aperti (1942), pagine autobiografiche (Il gelo della mattina, 1954), racconti (Il labirinto, 1984). Il suo curriculum di traduttore vanta titoli e autori di straordinaria importanza, tra cui Il tempo ritrovato di Marcel Proust e Morte a credito di Louis-Ferdinand Céline. Altre versioni da poeti francesi e spagnoli del Novecento sono state raccolte dopo la sua morte in Quaderno di traduzioni (1998). Su cartolina / T1 / Stanze della funicolare / L amore per Genova / Questo testo risalente al 1948 ma compreso nella sezione In appendice della raccolta Stanze della funicolare, pubblicata nel 1952 è una dichiarazione d amore di Caproni a Genova, la seconda città della sua vita dopo la natia Livorno. METRO 3 strofe di diversa lunghezza (4, 9 e 2 versi) composte in prevalenza da settenari, con qualche ottonario e un novenario (v. 8). Qui forse potrei vivere, potrei forse anche scrivere: potrei perfino dire: qui è gentile morire. 5 Genova mia città fina: ardesia e ghiaia marina. Mare e ragazze chiare con fresche collane di vetro 4 gentile: dolce, gradevole. 5 fina: raffinata, delicata. 6 ardesia: roccia scura tipica della Liguria, utilizzata in edilizia (per esempio per la copertura dei tetti). L AUTORE / GIORGIO CAPRONI / 927

Il magnifico viaggio - volume 6
Il magnifico viaggio - volume 6
Dalla Prima guerra mondiale a oggi