Pagine di realtà - In Italia la maternità un danno?

cazion CA e CIVI AGENDA 2030 Pagine di realtà OBIETTIVO DI GENERE 5 PARIT Edu In Italia la maternità è un danno? Fa una certa impressione leggere, al punto 9 del Manifesto futurista, l espressione «disprezzo della donna . Si tratta di una presa di posizione provocatoria che va contestualizzata all interno della polemica ideologico-culturale dell avanguardia: come spiegherà nel 1910 in Contro l amore e il parlamentarismo, Marinetti intendeva rinnegare l immagine femminile come «unico ideale, divino serbatoio d amore, la donna veleno, la donna ninnolo tragico, la donna fragile, ossessionata e fatale , tanto quella dei romanzi di Fogazzaro allora di moda («vile, indecisa, ipocrita, piena di rimorsi, neutrale, conservatrice, reazionaria ) quanto quella delle opere di d Annunzio («snob, vana, vuota, superficiale ). La donna costituisce aggiunge Marinetti «la parte migliore dell umanità e per questa ragione andavano incoraggiate le lotte delle suffragette, impegnate in un necessario «sforzo di liberazione per rivendicare «più diritti e poteri . In Democrazia futurista, Marinetti precisa che una vera emancipazione femminile si attuerà «mediante il divorzio facile , la conquista del voto, la «partecipazione completa all attività nazionale , ma soprattutto con l ottenimento di precise garanzie e tutele sul posto di lavoro. Il tema è di estrema attualità: a distanza di più di un secolo, ancora oggi i giornali riportano notizie riguardanti donne licenziate in tronco perché incinte. Dal caso di una pallavolista cacciata dalla società di appartenenza perché colpevole di aspettare un bambino prende le mosse quest articolo di Manuela Campitelli (n. 1979), che ragiona sul tema, evidenziando i gravi ritardi di un sistema produttivo come il nostro, che guarda alla maternità come a un danno. Cartolina degli anni Venti che deride le istanze delle suffragette. Pallavoliste in campo manifestano la loro vicinanza alla collega Lara Lugli. In campo con il pancione. accaduto domenica, prima della finale di Coppa Italia A2 femminile tra Mondovì e Macerata, che le capitane delle due squadre si siano presentate in campo con un pallone sotto la maglia in solidarietà alla pallavolista Lara Lugli, citata per danni dalla sua 90 società dopo essere rimasta incinta. Il gesto di mettersi il pallone sotto la pancia è stato poi replicato in molti altri palazzetti dello sport, non solo per i campionati femminili ma anche per quelli maschili, mentre sui social è partita la campagna degli uomini con l hashtag #incinto per prendere posizione contro questa discriminazione. La vicenda della pallavolista licenziata perché incinta ci racconta tante cose: in primo luogo dell assenza di veri contratti per le donne sportive italiane che tutelino la loro professione e anche la maternità (in alcuni di questi sono addirittura presenti clausole anti-maternità), ma soprattutto è una storia emblematica rispetto a quello che accade nel nostro paese quando il tema della maternità si accosta a quello del lavoro. Un lavoro che manca (per ben 99mila donne su 101mila persone che hanno perso il lavoro durante gli ultimi mesi di pandemia, secondo gli ultimi dati Istat) e che ha una connotazione così marcatamente di genere da aver reso necessario coniare il termine «She-cession , ovvero la recessione al femminile. Se la crisi occupazionale da Covid è dunque femmina e colpisce più le donne degli uomini, è cosa certa che la pandemia ha solo amplificato e reso evidente un siste-

Il magnifico viaggio - volume 6
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Dalla Prima guerra mondiale a oggi