La narrativa

| La narrativa | Spinto dall esigenza di raggiungere un pubblico più vasto, Pasolini affianca presto a quel la in versi una produzione in prosa, di tipo sia narrativo sia saggistico. Dopo le prime prove Atti impuri e Amado mio, due brevi racconti autobiografici editi postumi nel 1982, ma scritti già alla fine della guerra sono proprio i romanzi a dargli fama e celebrità, nonché il primo periodo di benessere economico dopo anni molto travagliati. IL SOGNO DI UNA COSA I giorni del lodo De Gasperi avrebbe dovuto intitolarsi un romanzo scritto da Pasolini tra il 1948 e il 1949. Uno dei suoi nuclei narrativi era costituito dai violenti scontri tra latifon disti e braccianti, con i primi ostinati a resistere al lodo De Gasperi (un decreto legge del 1947 che imponeva ai proprietari terrieri di assumere la manodopera disoccupata) e i se condi determinati invece a richiederne la piena attuazione. Il romanzo si intitolerà invece Il sogno di una cosa e sarà pubblicato soltanto nel 1962. L espressione deriva da una frase di Karl Marx, riportata in epigrafe al libro: «Il nostro motto dev essere dunque: riforma della coscienza non per mezzo di dogmi, ma mediante l analisi della coscienza non chiara a se stessa, o si presenti sotto forma religiosa o politi ca. Apparirà allora che il mondo ha da lungo tempo il sogno di una cosa . La trama e lo stile In realtà nel romanzo i fatti legati al lodo De Gasperi sono soltanto una parte (seppure col locata in posizione centrale) della materia narrativa, che vede come protagonisti tre ragazzi friulani, Nini, Eligio e Milio. Viste le difficoltà economiche in cui si trovano a vivere nella loro terra, Nini ed Eligio emigrano clandestinamente nella vicina Iugoslavia, in cer ca di lavoro. Ma la loro situazione non migliora e, anzi, i due fanno la fame. Milio emi gra poi in Svizzera, e il racconto di quest altra esperienza è condotto in uno stile vicino al parlato, tanto che possiamo intravedere qui un anticipazione di quelle che saranno le scelte linguistiche più caratteristiche dei romanzi romani. RAGAZZI DI VITA Ragazzi di vita (1955) è il romanzo in cui Pasolini riversa la propria conoscenza del sottopro letariato romano, sviluppata a partire dal suo trasferimento nella capitale all inizio del 1950. Storia e società L arco temporale coperto dalle vicende narrate è quello del dopoguerra a Roma «dal caos pieno di speranze dei primi giorni della liberazione alla reazione del 5051 (come scrive Pasolini nel 1954 in una lettera al suo editore, Livio Garzanti). Questa realtà stori cosociale è colta e rappresentata in presa diretta: da qui l andamento quasi cinematografico del racconto. Un romanzo corale la storia di un gruppo di ragazzi di borgata, tra i quali emerge il personaggio del Riccetto, sul quale si concentra maggiormente l attenzione del narratore. Stenteremmo però a de finirlo il protagonista del romanzo, perché Ragazzi di vita è un opera dominata da una so stanziale forza centrifuga, in virtù della quale contano soprattutto una coralità di personaggi e un insieme di episodi, capaci di definire, con la loro successione, un ambiente, un luogo, una realtà sociale, più che una vicenda unitaria con un inizio, uno svolgimento e una fine (struttura di fatto assente). Per questo potrebbe essere definito un romanzo a episodi, vi sto che un vero e proprio intreccio non c è. I «ragazzi di vita sono giovani nati e vissuti in un ambiente sociale privo di certezze: non c è la sicurezza del lavoro, ma neanche quella della casa e della famiglia. Gli adul L AUTORE / PIER PAOLO PASOLINI / 789

Il magnifico viaggio - volume 6
Il magnifico viaggio - volume 6
Dalla Prima guerra mondiale a oggi