Il magnifico viaggio - volume 6

Ciò non significa, comunque, che la forma del romanzo non trovi posto nella letteratura resistenziale. A distanza di pochi anni, infatti, molti intellettuali che hanno vissuto la stagione della lotta di liberazione a partire da Pavese e da Fenoglio optano proprio per questo genere, che, attraverso l invenzione di personaggi fittizi, si prefigge lo scopo di riprodurre, più che i fatti, l atmosfera, i significati, le problematiche della lotta partigiana. La ricerca dell oggettività Alla narrativa del primo Novecento, di matrice borghese e considerata dunque, non solo nell ottica della più stretta ortodossia marxista, di tenore decadente, la poetica neorealista tende a contrapporre una narrativa popolare, impegnata e positiva , in grado di accompagnare il processo rivoluzionario di cui è protagonista il proletariato. I motivi intimi e personali devono perciò lasciare spazio a temi concreti, oggettivi e che riguardano la collettività: la guerra, la lotta partigiana, i conflitti economico-sociali tra padroni e operai, la miseria delle campagne, l irrisolta questione meridionale , le condizioni degradate delle città colpite dalle devastazioni belliche, le ansie e le problematiche della ricostruzione. Da qui l opzione per il realismo. Non mancano casi i meno felici sul piano dei risultati estetici in cui si tenta di mettere in pratica un vero e proprio realismo socialista , come auspicato dalla politica culturale sovietica (lo zdanovismo), con il racconto di vicende incentrate sulla lotta di classe, sull esaltazione della collettività a scapito dell individualità, su una schematica divisione tra bene e male, e quindi tra personaggi positivi e negativi. Nella maggior parte dei casi, tuttavia, gli scrittori optano per un realismo temperato dalla presenza delle inquietudini e del disagio esistenziale tipici di quella narrativa della crisi che aveva costituito la parte migliore della letteratura primonovecentesca. Le soluzioni stilistiche Al di là delle differenti soluzioni adottate dai singoli autori, possiamo affermare che, in linea generale, gli scrittori neorealisti tendono a privilegiare uno stile antiletterario e un linguaggio semplice e diretto, allo scopo di portare l universo psicologico popolare al centro della rappresentazione. Ciò avviene in primo luogo sul piano lessicale: anche se non si ricorre quasi mai al dialetto vero e proprio (se non occasionalmente e per lo più nei dialoghi), si inseriscono tuttavia termini gergali e vernacolari su una base linguistica italiana, come già aveva insegnato la lezione verista. LE FORME LETTERARIE GENERI romanzo racconto testimonianza autobiografica 464 / IL SECONDO NOVECENTO E GLI ANNI DUEMILA STILE prevalenza della prosa realismo che tende a rappresentare oggettivamente la realtà attitudine antiletteraria linguaggio semplice occasionale ricorso a vocaboli dialettali e/o gergali

Il magnifico viaggio - volume 6
Il magnifico viaggio - volume 6
Dalla Prima guerra mondiale a oggi