L’evasione fantastica

blicato nel 1940. un romanzo uno dei più belli, misteriosi, affascinanti del Novecento italiano fatto di pause e di silenzi, il cui protagonista, Sergio, è un bambino che vive nel magico mondo della villa di famiglia un podere nella campagna senese in un rapporto simbiotico con la madre Marta e con la zia Vera. Per i primi due terzi del romanzo la trama è tutt altro che densa: gli unici accadimenti sono piccoli fatti all apparenza banali, che però nella mente di Sergio fanciullo vengono ingranditi a dismisura; nell ultima parte, invece, si assiste a un infittirsi di eventi. Il conservatorio menzionato nel titolo è la scuola in cui Marta e Vera hanno studiato e dove nell ultima parte del libro verrà mandato lo stesso Sergio, che lì vivrà la propria maturazione. Compare allora la guerra (il primo conflitto mondiale), ma la storia politica rimane sullo sfondo, perché il romanzo è tutto incentrato sull interiorità del piccolo Sergio e sulla sua scoperta del mondo. Originale è anche lo stile, basato su un periodare lento e rarefatto (soprattutto nella prima parte, quella alla villa ), scevro però dei vezzi di certa prosa d arte del tempo. Alberto Moravia Un autentico caso letterario è quello di Alberto Moravia (1907-1990), che comincia a far parlare di sé molto giovane, con l esordio folgorante del romanzo Gli indifferenti, uscito nel 1929, quando l autore ha solo ventidue anni. In pieno ventennio fascista il giovane scrittore offre un quadro amaro della borghesia che del regime mussoliniano rappresenta la spina dorsale mostrandone l opportunismo, il cinismo e lo squallore morale. Oltre al valore storico, il romanzo di Moravia veicola però anche un messaggio di tipo esistenziale, giacché nei protagonisti delle vicende narrate si leggono i sintomi di quel disagio interiore e di quella malattia della volontà che, ancora una volta, possono essere riassunti con la parola inettitudine . L evasione fantastica Approfondisci LETTURA CRITICA di Silvana Cirillo Massimo Bontempelli e il realismo magico Accanto alla linea del realismo psicologico, si sviluppa, soprattutto a partire dagli anni Trenta, una tendenza narrativa che potremmo rubricare sotto l etichetta del genere fantastico. Si tratta di una produzione esigua per quantità, ma dagli esiti sorprendenti. L ispirazione proviene, in particolare, dal più grande interprete del fantastico novecentesco, Franz Kafka, al quale diversi scrittori italiani guardano come a un modello. Nella categoria della letteratura fantastica vanno annesse, fra Ottocento e Novecento, quelle opere in cui la razionalità lascia spazio all immaginazione, la realtà a una surrealtà onirica e inafferrabile: il risultato è la creazione di mondi alternativi in cui si proiettano angosce e paure visionarie, non più sorvegliate dalla coscienza e proiettate al di fuori delle coordinate spaziali e temporali. Tra i principali rappresentanti di questa tendenza vi è Massimo Bontempelli (18781960), animatore della rivista 900 (1926-1929) dalle cui pagine si irradia il movimento di Stracittà, caratterizzato dall apertura cosmopolita e dalla volontà di sprovincializzare la cultura italiana e sostenitore di una narrativa nella quale i dati della realtà si trasfigurano in mito, favola, magia. Per questo motivo la sua poetica viene definita realismo magico : un realismo, cioè, che tende a evadere in un mondo irrazionale e surreale, che vive come si esprime lo scrittore «del senso magico scoperto nella vita quotidiana degli uomini e delle cose . La narrativa del realismo magico dovrà avere «precisione realistica di contorni, solidità di materia ben poggiata sul suolo; e intorno come un atmosfera di magia che 386 / DALLA PRIMA ALLA SECONDA GUERRA MONDIALE

Il magnifico viaggio - volume 6
Il magnifico viaggio - volume 6
Dalla Prima guerra mondiale a oggi