Il magnifico viaggio - volume 6

10 Ali oscillano in fioco cielo, labili: il cuore trasmigra ed io son gerbido, e i giorni una maceria. 10 fioco: debole (detto di voce o di suono). 11 trasmigra: cambia di sede. 12 gerbido: terreno incolto. Ma per l ambiguità di questa parola vedi l analisi del testo. DENTRO IL TESTO Una poesia oscura Le molte interpretazioni possibili I contenuti tematici una poesia che rende l idea di quell oscurità quasi iniziatica tipica del gusto ermetico. Infatti i versi, più che dire qualcosa di preciso, sembrano alludere a una condizione, che non descrivono, ma lasciano soltanto intuire. Capiamo che si tratta di una condizione di tristezza, forse di angoscia, come suggeriscono alcune parole chiave del testo quali pena (v. 1), abbandoni (v. 3), gelido (v. 4), sera (v. 7), maceria (v. 13). Poi tutto è criptico, tutto deve essere immaginato, sulla scorta degli echi generati dalle parole, molte delle quali appartenenti a un lessico ricercato, e sulla base delle suggestioni foniche dei versi. I significati, infatti, rimangono in gran parte ambigui e misteriosi. Per esempio il verbo tarda (v. 1) potrebbe essere sia imperativo alla seconda persona singolare (in tal caso soggetto sarebbe il tu ricavabile dall apostrofe all Avara pena, mentre dono sarebbe complemento oggetto) sia indicativo alla terza persona singolare (in questo caso soggetto sarebbe il tuo dono): nella prima ipotesi il poeta esprimerebbe un auspicio, quello di ricevere il più tardi possibile il dono (detto ironicamente), cioè gli effetti, della pena (il «male di vivere ?); nella seconda ipotesi la sua sarebbe una constatazione di una realtà di fatto, vale a dire che la sofferenza indugia a manifestarsi in tutta la sua potenziale violenza. Aggiungiamo che tra avara pena e dono si crea un antitesi (in genere chi è avaro non fa doni), come pure più avanti (ai vv. 4-5) tra gelido e gioia (normalmente alla gioia si associa una sensazione di calore, e non di freddezza). Anche il sintagma sospirati abbandoni (v. 3) è di incerto significato: abbandoni pieni di sospiri (chi è abbandonato può esprimere il dolore dell abbandono sospirando) oppure abbandoni a lungo desiderati (nel senso di effusioni emotive per troppo tempo represse o ritardate). E poi che cosa vuol dire che l oboe risillaba / gioia di foglie perenni (vv. 4-5)? E perché il poeta ci tiene a specificare che tali foglie non sono le sue (v. 6)? Per quale motivo l oboe smemora (v. 6)? Quando si è mai sentito che l acqua tramonta (v. 8)? E ancora: perché le mani del poeta sono erbose (v. 9)? Forse perché in tal caso si tratterebbe di un analogia sono coperte di peli come la terra di erba? Sono domande destinate a rimanere prive di risposte certe e al contrario aperte a diverse ipotesi. Altre espressioni sembrano invece più facilmente decodificabili: in me si fa sera (v. 7) rimanda al motivo della disillusione esistenziale; le immagini del cuore che trasmigra (v. 11), del gerbido a cui il poeta assimila sé stesso (v. 12) e della maceria dei giorni (v. 13) traducono meWilliam Turner, Ombra e tenebre, la sera taforicamente i motivi dell aridità sentidel Diluvio, 1843. Londra, Tate National Gallery. mentale e del vuoto di senso. 360 / DALLA PRIMA ALLA SECONDA GUERRA MONDIALE

Il magnifico viaggio - volume 6
Il magnifico viaggio - volume 6
Dalla Prima guerra mondiale a oggi