Le altre raccolte

| Le altre raccolte | Il dolore Le poesie che confluiscono nel 1947 nella raccolta Il dolore vengono composte tra il 1937 e il 1946, in anni che comprendono tragedie collettive (la Seconda guerra mondiale) ed eventi drammatici nella vita privata del poeta (la morte del fratello e del figlio Antonietto). Ne consegue l idea secondo cui la realtà non è più decifrabile attraverso metafore o media zioni letterarie, ma va registrata quotidianamente, come nel diario di una sofferenza gra ve e tuttavia controllata. Le poesie per il figlio Articolata in 6 brevi sezioni, la raccolta ha il proprio nucleo in quelle intitolate Giorno per giorno e Il tempo è muto, dedicate al figlio Antonietto, prematuramente scomparso. Vi re gna un atmosfera di mesta rassegnazione, in cui affiora di continuo l immagine della morte, entità spietata e destino implacabile che non si arresta neanche di fronte all inno cenza: «Ma la morte è incolore e senza sensi / E, ignara d ogni legge, come sempre, / Già lo sfiorava / Coi denti impudichi (Amaro accordo). Testo PLUS Giorno per giorno Dal dolore personale a quello universale Soprattutto a contatto con la guerra si veda la sezione Roma occupata (19431944) l an goscia privata tende ad allargarsi in una più ampia e corale meditazione religiosa sulla sofferenza e sulla redenzione intese in senso cristiano. Il dolore pare contaminare il mon do, condannandolo a un perenne calvario: l immagine di Roma straziata dal sangue e dai lutti ispira al poeta una richiesta di consolazione nella preghiera a un Dio misericordio so e cosciente della debolezza umana (Mio fiume anche tu). Lo stile Ma se sul piano dei contenuti va registrato un approccio più diretto alle tematiche affronta te, dal punto di vista stilistico la raccolta accentua l indirizzo formale già avviato in Sentimento del tempo: anche se è possibile scorgere il permanere di una tensione verso un espres sività della parola lirica ancora aspra ed essenziale, il linguaggio è spesso alto e sublime e numerose sono le metafore di gusto barocco. La Terra Promessa Nel 1950 esce La Terra Promessa, dedicata al critico Giuseppe De Robertis. La struttura fram mentaria della raccolta, sottolineata sin dal sottotitolo (Frammenti 1935-1953), si spiega anche con l iniziale intenzione dell autore di concepire l opera come il libretto di un melo dramma, con un canovaccio e diverse composizioni. Nella raccolta tornano, con evidenti influssi leopardiani, i motivi della morte e del nulla, accentuati da una diffusa sensazio ne di disfacimento e desolazione. L ispirazione nasce da un viaggio del poeta in Campania, nei luoghi vicini a Cuma, la sede dell antro della Sibilla. Da qui l atmosfera mitica che aleggia in tutti i componimen ti, in particolare nei Cori descrittivi di stati d animo di Didone, 19 testi poetici in cui la re gina cartaginese è immaginata alle soglie della maturità, mentre piange il venir meno del le illusioni giovanili. Un grido e Paesaggi e Il taccuino del vecchio Il crescente pessimismo sulla condizione umana, l abbandono dell euforico vitalismo gio vanile, l affiorare di una saggezza dolente caratterizzano anche le ultime opere del poe ta. Tra queste ricordiamo Un grido e Paesaggi, uscita nel 1952, minuscola raccolta di testi scritti a partire dal 1939, in cui l evocazione del silenzio non comunica più stupore o smar rimento ma il senso di una solitudine senza tempo e senza fine, e Il taccuino del vecchio, edita nel 1960, in cui i ricordi personali (come quello della moglie Jeanne, morta nel 1958) e lo sguardo sugli avvenimenti del mondo si svolgono, sul piano stilistico, in una forma più ampia, tradizionale e classicista. L AUTORE / GIUSEPPE UNGARETTI / 195

Il magnifico viaggio - volume 6
Il magnifico viaggio - volume 6
Dalla Prima guerra mondiale a oggi