Il magnifico viaggio - volume 6

mento climatico: negli ultimi anni, la desertificazione di vaste aree ha costretto popolazioni numerose a spostarsi progressivamente verso le zone tropicali, aumentando la pressione sulle risorse naturali; inoltre le recenti cronache, provenienti dall Africa orientale, di alluvioni e invasioni di cavallette che devastano i villaggi e la produzione agricola sono un altra triste testimonianza di una situazione sempre più fuori controllo . Chiaramente, le modificazioni del contesto naturale non hanno ovunque pari conseguenze: «I fattori considerati naturali rimarca Ciabarri «vanno sempre pensati nella loro dimensione sociale e politica: i loro effetti non colpiscono i gruppi sociali e gli Stati uniformemente, ma in modo fortemente diseguale, lungo le linee di maggiore o minore povertà o marginalità sociale . Nel far fronte ai cambiamenti climatici, dunque, è necessario concentrarsi, prima di tutto, sulla capacità di reazione e di adattamento delle singole comunità. [...] I paesi occidentali, e la comunità internazionale tutta, dovrebbero [...] abbandonare il diffuso atteggiamento di irrazionalità e sospetto nei confronti delle situazioni di crisi che si verificano nel Sud globale, e promuovere invece un approccio integrato di supporto. Come suggerisce de Simone, «da un lato bisogna potenziare la cooperazione internazionale per favorire processi virtuosi di sviluppo locale; dall altro rivalutare globalmente l insieme delle proprie politiche e l impatto che queste hanno sui paesi del Sud . Come è stato posto in luce dal cambiamento climatico, le azioni e le politiche messe in atto nei decenni passati dai paesi del Primo Mondo hanno avuto pesanti ricadute sul benessere delle comunità più deboli, che non hanno potuto a loro volta difendersi e che ora, per di più, rischiano di trovarsi ad affrontare da sole sfide complesse, la cui risoluzione non può più essere rimandata. Ma come è possibile, allora, che molte di queste crisi siano dimenticate ? Come pone in evidenza il rapporto del Norwegian Refugee Council, infatti, non sempre la copertura mediatica è proporzionata alle dimensioni della crisi umanitaria in atto. Spiega de Simone: «I media occidentali danno maggiore attenzione alle crisi che possono avere un impatto diretto sulla sicurezza dei loro paesi. In Italia e in Europa, per esempio, riceviamo molte informazioni sul Nord Africa e sulla fascia saheliana (Niger, Mali, Ciad), perché sono le regioni attraverso cui transitano i migranti che giungono sulle nostre coste; non sappiamo quasi nulla, invece, della guerra in Sud Sudan e poco di quella in Congo, poiché questi paesi sono lontani e i loro rifugiati difficilmente riescono a superare il Sahara per imbarcarsi poi verso l Europa . Tali disuguaglianze nell attenzione accordata alle diverse realtà di conflitto, e nell impegno profuso per portare aiuto, sono perciò spesso dovute a una [...] mancanza di volontà politica da parte dei paesi occidentali, i quali preferiscono voltare la testa che ammettere le proprie responsabilità e agire di conseguenza. Questo colpevole disinteresse non è privo di conseguenze: a pagarlo sono i milioni di persone che devono tentare di sopravvivere in situazioni lesive dei diritti umani e in contesti ambientali sempre più inospitali. Di fronte all inerzia delle istituzioni, allora, dobbiamo scendere in campo noi cittadini: « giusto sostiene il prof. Ciabarri «che ci consideriamo soggetti attivi, e non passivi, non mera opinione pubblica, ma cittadinanza attiva, e che chiediamo, che esigiamo che sia conferita maggiore attenzione a questi temi . (Sofia Belardinelli, Le guerre e le crisi umanitarie dimenticate nel mondo, ilbolive.unipd.it, 2 marzo 2020) LEGGI E COMPRENDI 1 Quali sono i più comuni fattori scatenanti dei moderni conflitti nel mondo? 2 Perché i mezzi di comunicazione italiani appaiono poco interessati ai conflitti in corso nell area subsahariana? RIFLETTI, SCRIVI, SOSTIENI 3 Documentati su uno dei numerosi conflitti attualmente in corso nel mondo e ipotizza una serie di azioni mirate (iniziative diplomatiche, provvedimenti economici, interventi umanitari ecc.) che l Organizzazione delle Nazioni Unite potrebbe mettere in atto per favorire una soluzione pacifica. Esponi in un testo argomentativo i risultati della tua ricerca e le ipotesi da te formulate per arrivare a una ricomposizione dello scontro. 182 Per fare ricerca Nella sezione conflitti del portale osservatoriodiritti.it, puoi trovare informazioni sulle guerre in corso, e sulle problematiche relative al traffico di armi e al terrorismo.

Il magnifico viaggio - volume 6
Il magnifico viaggio - volume 6
Dalla Prima guerra mondiale a oggi