INTRECCI ANTROPOLOGIA - La figura del cantastorie

intre cci ANTROPOLOGIA La figura del cantastorie Giandomenico Tiepolo, Il Cantastorie, 1765. Austin, Blanton Museum. Nascita e storia di un poeta ambulante Figura oggi quasi del tutto scomparsa, il cantastorie era un intrattenitore ambulante che girava per le strade dei villaggi recitando o cantando composizioni poetiche popolari, in genere con l accompagnamento di uno strumento a corda o di un organetto. L erede dei giullari e dei menestrelli Il cantastorie è l erede dell aedo dell antica Grecia e del giullare medievale, che possono essere considerati i progenitori di tutta la famiglia degli artisti di strada (giocolieri, saltimbanchi, acrobati). Diffusi a partire dall XI secolo in Italia, in Francia, nella Penisola Iberica, in Inghilterra e in area germanica, i giullari vivevano ai margini della vita sociale ed erano spesso condannati dalla Chiesa per i loro costumi troppo liberi. Divenuti ben presto figure assai popolari, si potevano incontrare agli incroci delle strade di grande traffico, all ingresso delle chiese, nelle piazze e nei castelli, soprattutto nei giorni in cui si celebravano ricorrenze religiose o cerimonie nuziali. Originariamente i giullari eseguivano le opere letterarie dei trovatori, ma ben presto divennero autori di componimenti propri. Alcuni di loro abbandonarono la vita vagabonda e si sistemarono presso le corti dei signori o al seguito di un protettore di alto rango, per trasformarsi in menestrelli si stanziavano cioè in un castello ed erano impiegati come intrattenitori durante feste o banchetti. Il repertorio dei cantastorie Una delle fonti principali per il repertorio dei cantastorie erano le chansons de geste, i poemi epici francesi medievali: grazie ai cantastorie eroi come Carlo Magno, Orlando, Rinaldo e Angelica divennero personaggi popolari. Soprattutto in Sicilia, tale materia fu tramandata di generazione in generazione: le vicende dei paladini e dei reali di Francia furono (e sono ancora) al centro delle rappresentazioni di marionette, chiamate in Sicilia teatro dei pupi o opera dei pupi . I cantastorie ebbero dunque un importante ruolo di mediatori culturali, rendendo accessibile la letteratura colta alla massa della popolazione, per lo più analfabeta. La fine (e la rinascita?) dei cantastorie Con il passare dei secoli i cantastorie persero la loro popolarità, anche per l incapacità di rinnovare il repertorio adeguandolo ai tempi. Non potendo sostenere la concorrenza di altre forme di intrattenimento (danza, teatro, musica) e, nel corso del Novecento, del cinema, della radio e della televisione, la figura del cantastorie divenne sempre più rara. Da qualche anno, però, alcuni artisti tentano di rivitalizzare questa tradizione narrativa: è il caso di Franco Trincale (n. 1935), interprete di una cultura popolare dal forte impegno sociale, e di Ascanio Celestini (n. 1972), con i suoi spettacoli incentrati sulla denuncia e sul racconto di vicende storiche. IL GENERE / IL POEMA CAVALLERESCO / 83

Il magnifico viaggio - volume 2
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Il Quattrocento e il Cinquecento