Il magnifico viaggio - volume 2

PROVA 1 35 40 45 50 55 60 65 70 75 80 vuole amici sospetti e che non lo aiutino nelle avversità; e chi perde non ti aiuta perché tu non hai voluto condividere, con le armi in mano, la sua sorte. Antioco era sceso in armi in Grecia, chiamatovi dagli Etoli per cacciare i Romani; a un certo punto Antioco mandò ambasciatori presso gli Achei, che erano amici dei Romani, per persuaderli a rimanere neutrali; dall altro lato, i Romani cercavano di convincerli a prendere le armi in loro favore. La questione fu portata in decisione al consiglio degli Achei; e alla delegazione di Antioco che cercava di persuaderli a restare neutrali, il rappresentante dei Romani rispose: «Ma quello che costoro vi dicono, di non intromettervi nella guerra, è quanto di più lontano dai vostri interessi; sareste ostaggio del vincitore, senza rispetto e senza dignità . E succederà sempre che colui che non ti è amico chiederà la tua neutralità, e colui che ti è amico chiederà che tu intervenga apertamente con le armi. E i principi poco risoluti, per sfuggire ai pericoli del momento, seguono il più delle volte quella via neutrale, e il più delle volte vanno in rovina. Invece, quando il principe si schiera coraggiosamente a favore di una parte, se quello con cui tu stringi alleanza vince, anche nel caso che sia più potente di te e che tu rimanga alla sua mercé, egli ha un obbligo nei tuoi confronti, e si stabilisce tra voi un vincolo di affetto: e gli uomini non sono mai così disonesti da opprimerti con un siffatto esempio di ingratitudine; in più, le vittorie non sono mai così complete che il vincitore non debba avere qualche timore, e specialmente verso la giustizia. Se invece quello con cui ti sei alleato perde, sarai protetto da lui, e tutte le volte che potrà ti aiuterà, e condividerai la sua sorte, nel caso che risorga. Nel secondo caso, quando cioè quelli che combattono tra loro sono tali che tu non debba temere da quello che vince, tanto più è conveniente allearsi, perché tu vai a compiere la rovina di qualcuno, venendo in aiuto di colui che, se fosse saggio, dovrebbe proteggerlo; e se vincete, quello che hai aiutato rimane alla tua mercé; e d altra parte è impossibile, con l aiuto che tu gli dai, che egli non vinca. da osservare a questo punto che un principe deve stare ben attento a non stringere mai alleanza con uno più potente di lui, per attaccare qualche altro: a meno che, come si è detto sopra, la necessità non ti costringa; perché, se vincete, resterai suo prigioniero; e i principi devono evitare, quando possono, di rimanere alla mercé di altri. I Veneziani si allearono con la Francia contro il duca di Milano, e avrebbero potuto evitare di stringere quell alleanza, da cui derivò la loro rovina. Ma quando non lo si può evitare, come successe ai Fiorentini quando il papa e la Spagna andarono con i loro eserciti ad assaltare la Lombardia, allora il principe deve allearsi per le ragioni suddette. Né uno Stato può credere di poter prendere sempre decisioni sicure, anzi è bene che pensi di doverle prendere tutte dubbie; perché nell ordine delle cose accade così: che mai si cercherà di evitare un inconveniente senza incorrere in un altro: ma la saggezza consiste nel saper riconoscere la qualità degli inconvenienti, e nel prendere per buono il meno cattivo. Inoltre, un principe deve mostrarsi amante delle virtù, dando ospitalità agli uomini d ingegno e onorando quelli che eccellono in un arte. In aggiunta, deve incoraggiare i suoi cittadini, perché esercitino con serenità le loro attività, nel campo del commercio, dell agricoltura e in ogni altro ambito; e fare in modo che nessuno abbia timore a migliorare ciò che possiede per la paura che gli sia tolto, e che nessuno tema di aprire un attività per paura delle tasse. Al contrario, deve offrire premi a chi voglia fare cose del genere e a chiunque pensi, in qualunque modo, di ingrandire la città o la condizione del principe. E ancora, nei periodi dell anno che convengono, deve tenere occupate le popolazioni con feste e spettacoli; e siccome ogni città è divisa in corporazioni o in contrade, dovrà tener conto di quei gruppi, partecipare qualche volta alle loro riunioni, dare di sé esempio di umanità e munificenza, mantenendo sempre, nondimeno, la maestà della sua dignità giacché questo non deve mai venir meno in nessuna circostanza. Prove sul modello INVALSI / 591

Il magnifico viaggio - volume 2
Il magnifico viaggio - volume 2
Il Quattrocento e il Cinquecento