Il magnifico viaggio - volume 2

L eroe tornato sé stesso Tasso descrive di nuovo le lusinghe della passione carnale: la falsa Armida provoca il paladino invitandolo esplicitamente all eros (v. 119). Rinaldo però non è più quello che abbiamo visto irretito nel giardino delle delizie: è ormai il guerriero purificato, consapevole degli errori commessi e della finzione celata dietro le apparenze. Dunque non ha un attimo di incertezza anche quando il fantasma della maga si muta in un mostro, le ninfe si trasformano in ciclopi e il paesaggio assume i connotati di un terribile cataclisma (v. 155). La naturalezza trionfa sull artificio Il duello ha un esito scontato: Rinaldo taglia il mirto, che si rivela finto (è un noce, l albero che rappresenta l inganno). L incantesimo è sconfitto: all incubo delle presenze infernali subentra la serenità, che avvolge la natura, tornata alla normalità e pacificata anch essa, come l animo dell eroe che ora, finalmente trionfante sull errore e sul peccato, può riflettere sull umana follia che si lascia sedurre da vane sembianze (vv. 167-168). Il registro idillico e quello epico Le scelte stilistiche La natura attraente della selva viene resa dal poeta con un registro delicato e suadente, che esprime con efficacia le sensazioni visive, uditive e olfattive provate dal paladino. Immagini ed espressioni concorrono a creare l effetto dell idillio, già sperimentato da Tasso in molti brani dell Aminta e nel passo del giardino di Armida. Il campo semantico prevalente è quello della dolcezza e dell evanescenza (il roco pianto del ruscello, il sospirar de l aura, il flebil canto del cigno ecc., vv. 3, 4 e 5), con rimandi evidenti al lessico petrarchesco: il pianto dell usignolo al v. 6 richiama esplicitamente il verso iniziale di un sonetto di Petrarca, Quel rosignuol, che sì soave piagne (Canzoniere, 311); l ottava 23 riecheggia la prima quartina di Come l candido pie per l erba fresca (Canzoniere, 165). Ben diverso è lo stile quando si passa allo scontro. Qui il lessico utilizzato è quello tipico dell epica classica: non a caso, oltre ai riferimenti mitologici (Briareo, i ciclopi, i campi stigi), si colgono soprattutto echi virgiliani (i vv. 153-154 sono il calco dei vv. 693-695 del V libro dell Eneide). La sentenza finale, con cui il paladino sorridendo depreca le debolezze umane, fa invece tornare alla memoria una simile esclamazione dantesca («Ohi ombre vane, fuor che ne l aspetto! , Purgatorio, II, 79). VERSO LE COMPETENZE COMPRENDERE 1 possibile dividere il brano in cinque parti: individuale e assegna un titolo a ognuna. ANALIZZARE 2 Quali sono le caratteristiche della selva che la rendono così allettante? 3 Che cosa simboleggiano le ninfe che cantano e che danzano? 4 Che significato ha la trasformazione di Armida e delle ninfe in esseri mostruosi? SCRIVERE PER... COMMENTARE 7 Leggendo molte delle ottave antologizzate sembra di vedere dei quadri. Scegline alcune particolarmente pittoriche e abbina a ognuna, spiegandone il motivo, l opera di un pittore contemporaneo di Tasso (potresti iniziare, per esempio, da quest opera della Scuola di Paolo Veronese). INTERPRETARE 5 possibile affermare che, nel corso della sua traversata della selva, Rinaldo subisca un processo di crescita morale e intellettuale? perché? 6 Quale significato ideologico può essere attribuito all esclamazione finale di Rinaldo? Scuola di Paolo Veronese, Vanità, 1564 ca. Castelfranco Veneto, Villa Chiminelli. L AUTORE / TORQUATO TASSO / 563

Il magnifico viaggio - volume 2
Il magnifico viaggio - volume 2
Il Quattrocento e il Cinquecento