Il magnifico viaggio - volume 2

95 100 105 110 115 120 125 Sovra lui pende; ed ei nel grembo molle le posa il capo, e l volto al volto attolle morbido, e solleva (attolle) il viso verso quello di lei ottava 19 19 e i famelici sguardi avidamente in lei pascendo si consuma e strugge. S inchina, e i dolci baci ella sovente liba or da gli occhi e da le labra or sugge, ed in quel punto ei sospirar si sente profondo sì che pensi: «Or l alma fugge e n lei trapassa peregrina . Ascosi mirano i duo guerrier gli atti amorosi. e appagando in lei (in lei pascendo) avidamente gli sguardi eccitati (famelici) si consuma e si logora per amore. Armida si china, e ora assapora i dolci baci dagli occhi [pregustandoli con l immaginazione] e ora li succhia (sugge) dalle labbra, e in quel momento si sente lui sospirare profondamente tanto che viene da pensare: «Ora l anima gli fugge via e trapassa pellegrina in lei . I due guerrieri nascosti osservano gli atti amorosi. ottava 20 20 Dal fianco de l amante (estranio arnese) un cristallo pendea lucido e netto. Sorse, e quel fra le mani a lui sospese a i misteri d Amor ministro eletto. Con luci ella ridenti, ei con accese, mirano in vari oggetti un solo oggetto: ella del vetro a sé fa specchio, ed egli gli occhi di lei sereni a sé fa spegli. Dal fianco dell amante pendeva oggetto inconsueto [per un soldato] uno specchio (cristallo) lucido e splendente (netto). Armida si alzò, e pose (sospese) fra le mani di lui lo specchio (quel) come ministro scelto (eletto) dei riti amorosi. Lei con occhi (luci) ridenti, lui con occhi infiammati [dalla passione], guardano lo stesso oggetto in oggetti diversi: lei si riflette nello specchio (vetro), lui si rispecchia (a sé fa spegli) negli occhi sereni di lei. ottava 21 21 L uno di servitù, l altra d impero si gloria, ella in se stessa ed egli in lei. «Volgi , dicea «deh volgi il cavaliero «a me quegli occhi onde beata bèi, ché son, se tu no l sai, ritratto vero de le bellezze tue gli incendi miei; la forma lor, la meraviglia a pieno più che il cristallo tuo mostra il mio seno. Rinaldo (L uno) si appaga dell essere schiavo, Armida di dominare, lei di sé stessa e lui di lei. «Rivolgi , diceva il cavaliere, «rivolgi a me quegli occhi con i quali tu, che sei beata, diffondi la tua beatitudine (bèi), perché la mia passione (incendi miei) è, se non lo sai, un immagine fedele delle tue bellezze; il mio cuore (seno) riflette appieno più del tuo specchio (cristallo) la forma delle tue bellezze e il loro splendore (la meraviglia). ottava 22 22 Deh! poi che sdegni me, com egli è vago mirar tu almen potessi il proprio volto; ché il guardo tuo, ch altrove non è pago, gioirebbe felice in sé rivolto. Non può specchio ritrar sì dolce imago, né in picciol vetro è un paradiso accolto: specchio t è degno il cielo, e ne le stelle puoi riguardar le tue sembianze belle . un po troppo licenziosi (siano canti, conversazioni o racconti). Per esprimere riprovazione nei confronti di una persona che esibisce comportamenti ritenuti poco onorevoli, possiamo usare tutti questi aggettivi a eccezione Deh, poiché ti rifiuti di volgere gli occhi verso di me (sdegni me), potessi tu almeno contemplare com è bello il tuo stesso (proprio) volto; perché il tuo sguardo, che non si appaga in nessun altro oggetto, sarebbe felice se contemplasse sé stesso (in sé rivolto). Non può lo specchio riflettere un immagine così dolce, né in un piccolo oggetto può essere contenuto (accolto) il paradiso: il cielo è uno specchio degno di te, e solo nelle stelle puoi ammirare la tua bellezza . di uno; individua quale: dissoluto; degradato; libertino; lussurioso; depravato; impudico. 108 a i misteri eletto: lo specchio è scel- to da Tasso come uno strumento di seduzione: adornandosi, Armida accentua il desiderio amoroso di Rinaldo. 109 luci: classica metafora petrarchesca indicante gli occhi. 110 un solo oggetto: il volto della donna. L AUTORE / TORQUATO TASSO / 551

Il magnifico viaggio - volume 2
Il magnifico viaggio - volume 2
Il Quattrocento e il Cinquecento