Il magnifico viaggio - volume 2

nodi, somiglianti a un intreccio amoroso (nodi di fer nemico e non d amante, v. 44) che si scioglie alla fine come dopo un amplesso (ciascuno dei due nemici-amanti è anelante e dopo lungo faticar respira, vv. 46 e 48). La valenza metaforica e sensuale della scena si accentua nell epilogo dello scontro: Spinge egli il ferro nel bel sen di punta / che vi s immerge e l sangue avido beve (vv. 99-100); la femminilità e la grazia fisica della donna si disvelano con la veste, che d or vago trapunta / le mammelle stringea tenera e leve (vv. 101- 102); Clorinda, da guerriera che era, diventa ora trafitta / vergine (vv. 105-106). Il lessico ha così introdotto, prima per via allusiva e poi con maggior chiarezza, un significato diverso da quello del combattimento cavalleresco: il destino di amore e morte, che lega i due avversari-innamorati, si avvia al suo compimento. 3. Che funzione ha l iterazione del non all inizio dell ottava 55? 4. Individua i punti del testo in cui viene sottolineata la violenza del combattimento. 5. Quale stereotipo ricorrente della femminilità viene sottinteso nell immagine di Clorinda che si scinge (v. 43) dalla stretta di Tancredi? Il doloroso scioglimento dei contrari Nel frattempo Tasso, testimone accorato della scena, nelle vesti del narratore onnisciente che partecipa emotivamente alle vicende narrate e vi interviene con i suoi commenti, si rivolge con un apostrofe allo stesso Tancredi, in una pausa che precede la fine del duello e la scoperta dell identità del nemico sconfitto (Misero, di che godi?, v. 57). Anche Ariosto interveniva a commentare le vicende descritte, ma per sottolineare la sua (spesso ironica e sempre disincantata) distanza dalla materia. Nei suoi personaggi Tasso invece si immedesima con tormento e inquieta soggettività. Qui, con tono sconsolato, egli riflette sulla vanità dei successi umani (oh quanto mesti / fiano i trionfi ed infelice il vanto!, vv. 57-58) e anticipa, così, il dramma del cavaliere cristiano. Tancredi, ancora ignaro, furente per lo sdegnoso e provocatorio atteggiamento del nemico (che, a fronte della cavalleresca richiesta del cristiano di conoscerne il nome, lo tace e si vanta delle proprie imprese), gli infligge il colpo mortale. Le varie fasi del duello preparano questo tragico epilogo, con un crescendo drammatico, a prima vista coerente con le esigenze dell epica, destinato però a sciogliersi nel contrasto lirico dei sentimenti e nel paradossale rovesciamento delle parti. La tensione del combattimento sfrenato svanisce con le parole della donna morente. Dopo il frastuono del combattimento, le sue voci languide (v. 117) si percepiscono appena e la tensione improvvisamente si stempera: un sussurro (un non so che di flebile e soave, v. 118) prepara la ricomposizione del dissidio tra i due nemici-amanti. A sanarlo è la religione, che sancisce con il rito purificatore del battesimo l avvenuta metamorfosi di Clorinda, giunta al termine del suo percorso di conoscenza e di scoperta della Grazia. 6. Individua, nelle ottave 58 e 59, i commenti di Tasso: il poeta si riferisce solo alla situazione specifica di Tancredi o no? perché, a tuo giudizio? 7. Che cosa vuole sottolineare la similitudine all ottava 63? 8. Individua, nell ottava 64, i termini e le espressioni che sottolineano la femminilità di Clorinda. 9. In quale punto del testo vengono menzionate le tre virtù teologali (fede, speranza, carità)? perché? Dalla notte all alba: la metamorfosi di Clorinda e il trionfo cristiano Clorinda (che ormai si è rivelata a Tancredi) muore ma, ricevuto il battesimo, trova nella morte e nell aldilà una pace e un appagamento impossibili in vita. La sua redenzione sublima in amore cristiano la violenza perpetrata in vita: dietro la sua conversione c è la guida della Provvidenza, che le regala la salvezza celeste. L eroina, un tempo rubella (v. 111) a Dio e ora battezzata, perdona e chiede perdono, trasfigurata nell aspetto, in estatica contemplazione del Paradiso che la attende, serenamente pronta a trapassare dalla vita terrena a quella celeste (colei di gioia trasmutossi, e rise, v. 134). Tancredi vince, ma contemporaneamente è condannato a una sofferenza senza riscatto per la morte dell amata, per di più procurata da lui stesso. Ignaro di ciò che stava facen- 544 / L ET DELLA CONTRORIFORMA E DEL MANIERISMO

Il magnifico viaggio - volume 2
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Il Quattrocento e il Cinquecento