Pagine di realtà - Il narcisismo, trappola del nostro tempo

cazion CA e CIVI Pagine di realtà Edu Il narcisismo, trappola del nostro tempo La figura femminile presentata nel componimento di Tasso Donna, il bel vetro tondo ( T3, p. 510) ammira la propria immagine riflessa nello specchio, anzi, si innamora di sé. Anche la Laura di Petrarca non resisteva alla tentazione di contemplarsi, ma è nella lirica manierista che l inclinazione ad amare sé stessi e a ignorare gli altri diventa una costante. Il mito classico del giovane Narciso incarna questo atteggiamento: la sua vicenda, immortalata dal poeta latino Ovidio, diventa già alla fine dell Ottocento e poi con la psicanalisi di Freud il simbolo della condizione patologica di una personalità incapace di provare interesse per il prossimo e incline a vivere il proprio Io come il centro dell universo. Tale tendenza, che prende appunto il nome di narcisismo , è, secondo lo psicanalista Massimo Recalcati (n. 1959), un fenomeno tipico dei nostri tempi, consacrati al culto di sé e alla ricerca spasmodica dell autoaffermazione. Massimo Recalcati. Caravaggio, seguendo il mito raccontato da Ovidio, ci presenta il giovane Narciso affacciato sulle acque che gli restituiscono in una perfetta simmetria avvolta dal buio la sua immagine adorata. La bellezza di Narciso contiene, si capisce, una trappola mortale: la fascinazione per sé stessi può essere fatale. quello che accade anche nel mito: nel tentativo di afferrare la propria immagine riflessa, il giovane Narciso sprofonda nell abisso delle acque perdendo la propria vita. Freud aveva coniato da questo mito una figura fondamentale della clinica psicoanalitica: il narcisista è colui che perde la propria vita restando alienato nell infatuazione esaltata ma sterile per la propria immagine. Nel mito di Ovidio Narciso è, infatti, colui che suscita ammirazione e amore, ma che non può, a sua volta, né provare, né ricambiare in nessuna forma. L anestesia affettiva è un tratto anche clinico della personalità narcisistica che segnala la sua impossibilità di entrare in una forma di legame con l altro in quanto tutta la sua libido appare sequestrata dal proprio Io. Non a caso per Freud l Io è il primo oggetto di investimento libidico, il suo serbatoio originario. Il che significa che l essere umano non nasce predisposto all altruismo, ma, casomai, al culto di sé stesso. Il narcisismo definisce la tendenza egocentrica dell uomo che contrasta radicalmente con la tesi aristotelica1 dell uomo come animale sociale: il nostro Io è il primo grande e insidioso idolo alla cui potenza immaginaria la nostra vita si consacra. L illusione narcisistica vorrebbe cancellare il tabù della dipendenza dell uomo dall Altro. Il suo fantasma è 1 aristotelica: formulata dal filosofo greco Aristotele (384322 a.C.). 2 partenogenetico: in biologia, la partenogenesi è la modalità di riproduzione in cui l uovo si sviluppa senza fecondazione. partenogenetico2, esclude ogni fecondazione dell Altro. Il suo disegno è quello dell auto-costituzione, dell autofondazione, dell auto-realizzazione. Mai nessun tempo come il nostro ha esaltato a dismisura la figura di Narciso come emblema di un soggetto che basta a sé stesso, indipendente, autonomo. una patologia non solo individuale. Narciso può, come nel mito di Ovidio, innamorarsi solo di ciò che gli assomiglia, solo della propria immagine ideale; egli non conosce l alterità, non conosce l amore come esposizione assoluta verso il dissimile. Il fantasma di auto-consistenza che governa la vita di Narciso ispira da capo a piedi il mito neo-liberale del farsi un nome da sé . Esso domina le nostre vite come Caravaggio, Narciso, 1599-1600. Roma, Galleria Nazionale d Arte antica.

Il magnifico viaggio - volume 2
Il magnifico viaggio - volume 2
Il Quattrocento e il Cinquecento