Il magnifico viaggio - volume 2

go e grammatico dell epoca, il fiorentino Leonardo Salviati (1540-1589), il quale riprendendo gli spunti di Bembo in un opera dal titolo Avvertimenti della lingua sopra il Decamerone, indicò nel Trecento il «buon secolo al quale rifarsi per contrastare la corruzione del fiorentino contemporaneo, troppo incline ad accogliere latinismi e forestierismi. Il modello ariostesco Lo stesso Salviati, non a caso tra i fondatori e tra i massimi promotori dell Accademia della Crusca (1583), si segnalò per la sua battaglia senza quartiere contro ogni tentativo di compromettere la purez- L unico altro sbocco possibile è costituito dalla presenza, notevolmente accresciuta, delle accademie. Per quanto tali istituzioni finiscano sempre sotto la severa sorveglianza del signore di turno o delle autorità ecclesiastiche, esse svolgono una indubbia funzione di promozione e scambio culturale, favorendo quell aggregazione intellettuale che la corte non può più garantire. Le accademie si propongono finalità diverse tra loro: serie o scherzose, dagli intenti elevati o semplicemente conviviali, la loro attività si risolve spesso in serrati confronti e dibattiti tra gli affiliati su argomenti astratti, za del fiorentino: per esempio, ebbe una grande risonanza la sua polemica contro la Gerusalemme liberata e il suo autore, Torquato Tasso, accusato di aver adoperato forme difficili, costrutti innaturali, espressioni astruse, insomma di scrivere male. I fiorentinisti preferivano di gran lunga i versi di Ariosto, che si aggiunse così a Petrarca e Boccaccio come un grande modello linguistico da imitare. Pala di Leonardo Salviati, detto l Infarinato , fine XVI secolo. Firenze, Accademia della Crusca. del tutto slegati dalla realtà e impermeabili alle sollecitazioni della storia. Lo stato della vita intellettuale di quegli anni si misura anche da questo. Eppure, non mancano istituzioni destinate ad avere una grande influenza sulla cultura italiana, anche dei secoli successivi. Due casi tra tutti vanno ricordati. Il primo è costituito dall Accademia di Santa Cecilia, fondata a Roma nel 1584, dedicata alla musica; il secondo dall Accademia della Crusca, nata a Firenze nel 1583 e ancora oggi attiva: suo compito è quello di sorvegliare sulla purezza della lingua volgare, separando come fa intendere il nome la farina , cioè la lingua corretta, dalla crusca , cioè le impurità. Il risultato più duraturo della sua azione è la stesura di un Vocabolario (1612), che rappresenta un decisivo strumento per l affermazione del canone trecentesco della lingua volgare. La crisi dell editoria Michelangelo Buonarroti, Biblioteca Medicea Laurenziana, sala di lettura, 1524-1534. Firenze, complesso di San Lorenzo. Anche il mondo dell editoria, che aveva occupato schiere sempre più ampie e influenti di letterati, conosce una crisi molto profonda: si stampano meno libri e la loro qualità si abbassa, assecondando gli interessi di un pubblico più vasto ma meno esigente. In particolare, esauritosi il fervore con cui il mercato aveva accolto la stampa dei classici greci e latini, la produzione libraria è limitata quasi esclusivamente ad argomenti e opere di stampo religioso, dalle agiografie ai libri devozionali alle prediche. L EPOCA E LE IDEE / 487

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Il Quattrocento e il Cinquecento