2 - Il tramonto del Rinascimento: il Manierismo

| 2 | IL TRAMONTO DEL RINASCIMENTO: IL MANIERISMO Il significato del termine Manierismo L uso del termine Manierismo applicato alla letteratura è recente. Infatti solo a partire dalla metà del XX secolo i critici hanno adottato questa categoria, per molto tempo riservata esclusivamente all ambito artistico. A dare origine alla definizione è lo storico dell arte Giorgio Vasari (1511-1574), il quale ha coniato anche altre formule, come quella negativa di gotico e quella positiva di Rinascimento . Vasari credeva che l arte moderna fosse iniziata con Giotto e da allora fosse gradualmente migliorata, raggiungendo la perfezione con i grandi maestri del Rinascimento: Leonardo, Raffaello e soprattutto Michelangelo. Giunta al massimo livello, essa poteva ora proseguire solo come imitazione, come maniera , appunto, cioè come uno stile che ne imita altri. La distanza dal classicismo Nell imitazione, però, gli artisti dell epoca (il Pontormo, Rosso Fiorentino, Giulio Romano ecc.) cercano comunque strade e poetiche individuali, forzando il modello, sconfinando al di là di esso e rompendo così l equilibrio del canone classico a cui pure si ispirano. L armonia dell arte rinascimentale, la regolarità geometrica delle forme, i colori limpidi e chiari, la rappresentazione dello spazio precisa e lineare: tutti gli assi portanti della ricerca rinascimentale vengono abbandonati e sostituiti da figure allungate, contorte, come impegnate in uno sforzo misterioso, da gesti esasperati e da colori brillanti, accesi e violenti e da volti che non rivelano né serenità né controllo delle passioni, ma emozioni forti e angosciose. Nella pittura si ricerca non più la misura, ma la varietà; non più il decoro, ma l artificio. Il recupero delle tematiche religiose, imposto dalla Controriforma, suggerisce, sì, un estetica edificante e un arte dalle finalità morali, ma, per contrasto, ciò avviene attraverso l accentuazione della drammaticità e dell enfasi patetica; al tempo stesso, nei soggetti profani o mitologici, affiorano tratti sempre più terreni, con insistenti allusioni a una raffinata e morbosa sfera sensuale. Sfortuna critica del Manierismo e altre definizioni dell epoca Così, pur all interno di un orizzonte ideologico che mira all unità religiosa e artistica, la seconda metà del Cinquecento è contrassegnata da Francesco Ferrari, Allegoria della Fortezza e della Ragion di Stato, XVII secolo. Canda, Villa Nani Mocenigo. una grande pluralità di esperienze, che compromettono la perfetta linearità classica: ciò spiega perché per secoli l accezione del termine è stata negativa. Oggi tuttavia questo concetto viene utilizzato con una valenza neutra, non solo per designare quella fase di storia culturale situata tra Rinascimento e Barocco, quanto per spiegare una certa psicologia diffusa, una mentalità oppure ancora una sensibilità, artistica e umana, che non può dirsi più rinascimentale, ma nemmeno ancora barocca. In passato, sono state adottate altre formule: si è parlato di un «autunno del Rinascimento (sulla scia di un importante saggio del critico Carlo Ossola) oppure di un «antirinascimento e di «controrinascimento , espressioni, queste ultime, coniate per evidenziare gli elementi di frattura e di distanza più che quelli di continuità e omogeneità con i primi decenni del secolo. Il Manierismo letterario A prescindere dalle definizioni, anche in letteratura, come nelle arti figurative, non troviamo più quel gusto controllato e armonico che rifletteva l aspirazione, all inizio del Cinquecento percepita ancora come realizzabile, a raggiungere la forma di una bellezza ideale. Tramontata questa convinzione, su- 478 / L ET DELLA CONTRORIFORMA E DEL MANIERISMO

Il magnifico viaggio - volume 2
Il magnifico viaggio - volume 2
Il Quattrocento e il Cinquecento