Il magnifico viaggio - volume 2

25 30 teco:23 perché nessuna cosa fa altrui confidarsi di te24 che el presupporsi che tu ti confidi di lui; e così, non dicendo a altri, ti togli la facultà di sapere da altri. Però e in questo e in molte altre cose bisogna procedere distinguendo la qualità25 delle persone, de casi e de tempi, e a questo è necessaria la discrezione: la quale se la natura non t ha data, rade26 volte si impara tanto che basti27 con la esperienza; co libri non mai.28 218 Quegli uomini conducono bene le cose loro in questo mondo, che29 hanno sempre innanzi agli occhi lo interesse propio, e tutte le azione sue misurano con30 questo fine. Ma la fallacia è in quegli che31 non conoscono bene quale sia lo interesse suo,32 cioè che reputano che sempre consista in qualche commodo pecuniario33 più che nell onore, nel sapere mantenersi34 la riputazione e el buono nome. 23 el fare teco: far capire agli amici che tu non vuoi confidarti con loro porterà (è la via a fare) anche loro a comportarsi allo stesso modo con te (teco, latinismo). 24 fa di te: fa sì che gli altri si confidino con te. 25 la qualità: la natura. 26 rade: rare. 27 tanto che basti: sufficientemente. 28 non mai: mai. 29 Quegli che: conducono bene i loro affari su questo mondo quegli uomini che (iperbato). 30 misurano con: orientano a. 31 la fallacia che: l errore è in coloro i quali (in altre parole, sbagliano coloro i quali). 32 suo: loro. 33 commodo pecuniario: vantaggio economico. 34 mantenersi: conservare. Le parole valgono confidare Chi non crede al prossimo ha eliminato dal proprio vocabolario il verbo confidare. Non sa cosa si perde, visto che è una condizione sublime quella di avere piena fiducia (che sia in Dio, nelle proprie capacità o nella comprensione di un amico). Chi si confida o, con valore transitivo, confida qualcosa è disposto ad aprire il cuore e a rivelare i propri pensieri segreti a una persona che lo merita. Confidarsi può essere seguito da preposizioni diverse. Indica quella giusta nelle seguenti espressioni: «Voglio confidare nelle/ delle mie forze ; «Confido di/per riuscire bene in questa impresa ; «Avrebbe voluto confidarsi del/con il padre ; «Non bisogna confidare i segreti in/a chiunque . DENTRO IL TESTO Il gusto della distinzione I contenuti tematici Questo gruppo di ricordi condensa i princìpi ai quali Guicciardini si richiama costantemente in tutta la sua opera. In particolare, il ricordo 6 fissa in modo solenne una premessa di metodo essenziale: il rifiuto di ogni regola nel parlare delle cose del mondo e il richiamo alla distinzione e eccezione per la varietà delle circunstanze. Le disquisizioni storiche rappresentano per l autore esercizi accademici, del tutto inutili a comprendere il carattere mutevole della realtà: sarà la discrezione, e non la conoscenza libresca, a determinare la capacità del singolo di orientarsi nell azione quotidiana. Il dominio della casualità La Storia per Guicciardini rappresenta una imprevedibile catena di eventi che può essere studiata solo caso per caso (ricordo 186). Nessun sistema può fare dunque da bussola: in questo mondo senza regole, soppesare le differenze, cogliere la natura dell eccezione, conoscere una realtà così sfuggente è un impresa assai ardua. Lontano ormai dalla rinascimentale fiducia nella forza dell intelletto, dinanzi agli aspetti di una realtà torbida e contraddittoria Guicciardini è costretto a dichiarare lo scacco della ragione, incapace di elaborare strumenti di orientamento e regole universali di condotta valide una volta per tutte. Lo scopo dell uomo saggio: il «particulare Nel ricordo 66 troviamo invece enunciata l altra idea centrale del pensiero guicciardiniano, il «particulare : dalla lezione offerta dall esperienza sappiamo che gli uomini amano travestire con nobili idealità la ricerca di una migliore condizione personale, di quel tornaconto, cioè, che Guicciardini interpreta come l unico, vero movente delle azioni umane. Tuttavia, l interesse soggettivo non va inteso, secondo il pensatore fiorentino, in un ottica utilitaristica o mercantile: non l arricchimento (commodo pecuniario, ricordo 218) deve essere perseguito, ma lo stimulo ardente (ricordo 118) dell onore e della buona reputazione, che consiste indubbiamente nel beneficio proprio e della propria famiglia, da estendere però anche a quello collettivo, del prossimo, dello Stato. L AUTORE / FRANCESCO GUICCIARDINI / 455

Il magnifico viaggio - volume 2
Il magnifico viaggio - volume 2
Il Quattrocento e il Cinquecento