Il magnifico viaggio - volume 2

Il castello di famiglia in cui Michel de Montaigne si dedicò alla stesura dei Saggi. mente tramontata. Prevalgono invece l amara coscienza dei mali del mondo e il disgusto per le vanità e i capricci umani. Il breve brano che presentiamo è un esempio del procedere conoscitivo di Montaigne. Invece di aspirare a un ruolo di maestro dispensatore di verità assolute, lo scrittore francese sceglie di non affannarsi a inseguire risposte definitive. L unica ricerca possibile è quella della soddisfazione personale, di una felicità parziale, da cogliere attimo dopo attimo nell incerta esplorazione di un mondo in cui «tutte le cose [ ] oscillano . Gli altri formano l uomo; io lo descrivo,1 e ne presento un esemplare assai mal formato, e tale che se dovessi modellarlo di nuovo lo farei in verità molto diverso da quello che è. Ma ormai è fatto. Ora, i segni della mia pittura sono sempre fedeli, benché cambino e varino. Il mondo non è che una continua altalena. Tutte le cose 1 Gli altri descrivo: Montaigne rifiuta ogni intento pedagogi- co. Mentre altri pensatori cercano di plasmare l uomo indicandogli modelli e punti di riferimento formativi, egli si accontenta di descriverlo così come gli appare. 2 Non descrivo passaggio: l essenza umana è in perenne trasformazione. utopia quindi pretendere di fissarne un ritratto astorico e immutabile, al di là del tempo e dello spazio. vi oscillano senza posa: la terra, le rocce del Caucaso, le piramidi d Egitto, e per il movimento generale e per il loro proprio. La stessa costanza non è altro che un movimento più debole. Io non posso fissare il mio oggetto. Esso procede incerto e vacillante, per una naturale ebbrezza. Io lo prendo in questo punto, com è, nell istante in cui mi interesso a lui. Non descrivo l essere. Descrivo il passaggio:2 non un passaggio da un età all altra o, come dice il popolo, di sette in sette anni, ma di giorno in giorno, di minuto in minuto. Bisogna che adatti la descrizione al momento. Potrei cambiare da un momento all altro, non solo per caso, ma anche per intenzione.3 una registrazione di diversi e mutevoli eventi e di idee incerte e talvolta contrarie: sia che io stesso sia diverso, sia che io colga gli oggetti secondo altri aspetti e considerazioni. Tant è che forse mi contraddico, ma la verità, come diceva Demade, non la contraddico mai.4 3 Potrei intenzione: descrivere l uomo è un operazione natu- ralmente soggettiva, che riflette lo stato d animo e le intenzioni di chi voglia rappresentarlo. 4 Tant è mai: la contraddizione è insita nell uomo. Riconoscere questa condizione è l unica testimonianza di estrema coerenza che Montaigne rivendica per sé. Demade (380 ca - 319 a.C.) fu un oratore greco, avversario di Demostene. L AUTORE / FRANCESCO GUICCIARDINI / 453

Il magnifico viaggio - volume 2
Il magnifico viaggio - volume 2
Il Quattrocento e il Cinquecento