Il ritiro dalla vita pubblica e la stesura delle ultime

GUICCIARDINI INGEGNERE DEI MEDICI Come potremmo definire Guicciardini? Fine diplomatico? Profondo conoscitore della politica del suo tempo? Politico accorto? Sì, ma non solo. Anche ingegnere, visto che tra le carte della Biblioteca Nazionale di Firenze sono riemersi recentemente due fogli recanti lo schizzo di un prototipo di carro armato a motore, a firma di Francesco Guicciardini. Proponeva ai Medici (il disegno è del 1515) la progettazione di avveniristiche macchine belliche: un po come aveva fatto, qualche anno prima, Leonardo da Vinci con Ludovico il Moro. Foglio manoscritto di Guicciardini, 1515. Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Palatino 1195, Striscia 1359. Su concessione del Ministero della Cultura. Dopo il breve pontificato di Adriano VI, l elezione al soglio pontificio di Giulio de Medici (1523), con il nome di Clemente VII, porta Guicciardini a ricoprire altri importanti ruoli politici, come la carica di governatore della Romagna, nel 1524. Due anni dopo viene chiamato a Roma come consigliere del papa ed è tra i promotori della cosiddetta Lega di Cognac (22 maggio 1526), che unisce il pontefice, Venezia e il re di Francia contro l imperatore Carlo V, le cui ingerenze in Italia si fanno sempre più minacciose. Agli inizi di giugno Clemente VII lo nomina luogotenente generale delle truppe pontificie. 1509: Storie fiorentine Discorso di Logrogno 1512-1530: Ricordi 1521-1526: Dialogo del reggimento di Firenze 1512: IL RITIRO DALLA VITA PUBBLICA E LA STESURA DELLE ULTIME OPERE Quanto accade dopo non riguarda soltanto la biografia di Guicciardini ma la storia dell intera Europa. L esercito imperiale, infatti, rafforzato dai lanzichenecchi (soldati mercenari di fanteria provenienti dalla Germania), devasta la Lombardia, la Toscana e il 6 maggio 1527 entra nell Urbe: è il sacco di Roma . Guicciardini ritorna a Firenze, dove intanto è stata restaurata la Repubblica. Escluso dagli incarichi pubblici e costretto all «ozio (l occupazione letteraria è infatti 442 / UMANESIMO E RINASCIMENTO per lui soltanto un ripiego), si ritira nella villa di Finocchieto, nel Mugello, dove rielabora i Ricordi e mette a punto alcuni scritti nei quali difende il proprio operato politico. Durante il volontario esilio, viene raggiunto dai sospetti dei concittadini, che lo chiamano in giudizio con l accusa di aver rubato le paghe dei soldati. Assolto al processo, Guicciardini affida alla scrittura il compito di mitigare la sua «somma mestizia . in questo periodo che compone le Considerazioni intorno ai Discorsi del Machiavelli sopra la prima Deca di Tito Livio. La forzata inattività, tuttavia, dura poco. Carlo V, ormai padrone d Italia, si impegna con papa Clemente VII a restituire Firenze ai Medici: l assedio imperiale della città è fulmineo, Firenze capitola e nel 1531 si assiste all ennesima restaurazione del potere mediceo. Guicciardini, tornato nella sua città e incaricato dal papa di eliminare i personaggi più in vista della caduta Repubblica, non impiega mezze misure: il bilancio della rappresaglia conta decine di giustiziati. Ma la morte di Clemente VII, avvenuta nel 1534, lo spinge a ritirarsi progressivamente a vita privata e a lavorare con assiduità alla stesura della Storia d Italia. Muore ad Arcetri, sulle colline a sud di Firenze, nel 1540. 1520: Cose fiorentine 1530: Considerazioni intorno ai Discorsi del Machiavelli sopra la prima Deca di Tito Livio 1537-1540: Storia d Italia

Il magnifico viaggio - volume 2
Il magnifico viaggio - volume 2
Il Quattrocento e il Cinquecento